Stamattina vorrei essere una di quelle farfalle che ho visto dalla finestra. Stavo al pc in attesa che la voglia di studiare arrivasse (magari dall’alto!) e dalla finestra vedo volare alte due farfalle bianche che si rincorrevano e giocavano tra loro. Sembravano così spensierate e felici… E invece, no! A me tocca studiare cose inutili e astratte e che non vogliono neanche entrare in testa! Mi sento anche così stressato che ormai sogno economia politica anche la notte (sogno improbabili teorie con relativa dimostrazione ed esercizi che quadrano!!!).
Tutto ciò, naturalmente, ignorando due articolo di un mese fa che ho letto su “Il Fatto quotidiano”. Entrambi partivano dalla domanda: ma l’università serve? Un primo articolo parlava di come negli USA alcuni imprenditori dimostrano che non serve l’univerità: uno, ad esempio, propone 8 alternative al college (tra cui iniziare una qualunque attività commerciale, viaggiare, scrivere un libro, lavorare per una ong, recitare, disegnare, ecc.), oppure c’è Peter Thiel, fondatore di Paypal, che mette a disposizione di venti giovani sotto i 20 anni di età 10omila dollari per iniziare un’attività imprenditoriale rinunciando all’università. Inoltre, ci sono vari grandi fondatori di società che non hanno mai preso la laurea come il fondatore di Facebook e Steve Jobs, fondatore della Apple.
A questo articolo, però se ne oppone uno che sostiene di come l’Italia abbia bisogno dell’università. Magari non di un’università come quella che conosciamo oggi, ma con più saperi specifici e meno “accampati in aria”, con più merito e con barriere all’entrata: tasse più alte e test di ingresso per far entrare solo coloro che sono motivati e che abbiano voglia di studiare. Le tasse alte, inoltre, non dovrebbero essere finalizzate a creare un’élite presa dai “figli di papà”, ma dovrebbero sostenere i più poveri con borse di studio, anche se penso che, alla fine, il rischio sarebbe proprio che gli studenti diventino una casta chiusa composta da chi ha i soldi. Tuttavia, accanto a queste ipotesi, l’articolo si chiude sostenendo che l’università all’Italia serve perchè manda avanti il sapere e, quindi, la società.
L’idea originale di oggi era di parlare dell’ultimo libro che ho letto (circa un mese fa), ma siccome prenderebbe moltissimi righi e rischierei di annoiarvi dopo due frasi, vi traduco quali erano tutte le 8 alternative che James Altucher, di cui vi parlavo prima, propone invece di frequentare l’università. L’articolo intero (in inglese!) è qui: http://www.jamesaltucher.com/2011/01/8-alternatives-to-college/ . Se vi piace, poi posso anche mettere le altre 10 alternative che ha trovato. Una piccola premessa: questo signore (non ho trovato quanti anni ha, ma credo quasi sui 40) ha una laurea in informatica (parla bene e razzola male?) e ha creato varie società che, avendo successo, ha venduto ricavando dei bei soldi!
“1) Iniziare un’attività. Ci sono molte attività che un ragazzo potrebbe iniziare, specialmente con internet. […] Bisogna concentrarsi sulla massima: “compra a poco e vendi a tanto”.
Prima di tutto, non ci sono leggi contro l’imprenditorialità e tutti possono essere imprenditori. Molti, però, pensano: “non tutti possono essere imprenditori di successo”, e per quello che ne so, non ci sono neanche leggi contro il fallimento. Quando qualcuno perde una partita a tennis o a scacchi, come si migliora? Si studiano gli errori! Come direbbe chiunque ha solcato ogni campo della vita: studiare le proprie sconfitte è infinitamente più utile che studiare le proprie vittorie. […]
Fallire fa parte della vita. Meglio imparare a 18 anni che a 23 anni o più, quando ormai sei stato viziato dalla ricchezza e ipnotizzato dal pensare che il successo è tuo e devi solo prendertelo. Essere battezzato nel fiume del fallimento da giovane può farti sviluppare un dono imprenditoriale da adulto.
Cosa devi imparare quando sei giovane e inizi un’attività (che sia un successo o un fallimento):
impari come viene su un’idea che sarà condivisa dalle altre persone;
inizi a costruire il tuo detector di ca***te(qualcosa che certamente non succede al college);
impari come si vende la tua idea;
impari come su costruisce e eseguire l’idea;
incontri e socializzi con altere persone nel tuo campo. Potrebbero non avere la tua stessa età ma, diciamocelo, è la vita di un adulto! Hai già speso 18 anni con ragazzi della tua età, cresci!
potresti imparare come delegare e gestire le persone;
impari come mangiare ciò che ti uccide, una capacità che non si può imparare dagli universitari.
2) Girare il mondo. Questo è un compito facile. Prendi 10000 dollari (noi possiamo prenderli in euro, ndt) e vai in India. Troverai un mondo completamente diverso dal nostro. Fallo per anni. Troverai altri viaggiatori dell’estero, imparerai cos’è la povertà, imparerai come impiegare adeguatamente un dollaro, ti troverai spesso in situazioni dove hai bisogno di imparare a sopravvivere rispetto alle disavventure che ti accadranno. Se ti stai gettando, potresti farlo meglio a causa della dissenteria che ubriacandoti a una festa universitaria. Inoltre, imparerai alcune cose in più sulle religioni orientali, comparandole con quelle occidentali con cui sei cresciuto e imparerai che non sei al centro dell’universo: fattene una ragione!
3) Crea opere d’arte. Impiega un anno a imparare a dipingere o a suonare uno strumento o a scrivere 5 romanzi. Addestrati a creare. Creare non viene dall’ispirazione, ma dal sudore, dalla disciplina, dalla passione. La creatività non viene da Dio, ma è come un muscolo da imparare a costruire […].
4) Fai ridere la gente. Questa è la cosa più difficile di tutte. Impiegare un anno imparando come creare commedie divertenti per la gente. Questo ti insegnerà come scrivere, come comunicare, come venderti, come rapportarti con le persone che odi e con la psicologia dei fallimenti quotidiani. E, naturalmente, imparerai come far ridere la gente. Tutte queste cose ti aiuteranno dopo nella vita, più che della filosofia. E, in ogni caso, potresti essere anche pagato!
5) Scrivi un libro. Credimi, qualunque libro scriverai a 18 anni probabilmente non sarà buono. Ma, in ogni caso, fallo. Scrivi un libro su cosa stai facendo invece di andare all’università. Imparerai ad osservare la gente. Scrivere ti fa meditare sulla vita: vivrai ogni giorno, lo interpreterai e lo scriverai. Che magnifica istruzione!
6) Fai la carità. La maggior parte delle associazioni di carità non richiedono una laurea. Cosa ti serve di più nella vita: imparare la letteratura francese o impiegare un anno consegnando pasti ad anziani con l’Alzheimer o curando la malaria in Africa? Io una risposta ce l’ho, tu potresti averne un’altra. […]
7) Impara un gioco: qual è il tuo gioco preferito? Ping pong? Scacchi? Poker? Imparare tutto su un gioco è incredibilmente dura. […] Vediamo le basi:
studiare la storia del gioco;
studiare i campioni attuali: video, libri, riviste, ecc. Rigioca, o prova a imitare in qualche modo, i campioni del gioco;
gioca tanto: con amici, in tornei, in locali, ecc.;
prendi lezioni da qualcuno che ha imparto il gioco: questo ti aiuterà ad evitare cattive abitudini e a farti criticare per le tue abilità correnti.
Imparare un gioco richiede disciplina, ti fa socializzare con la gente di tutte le età e ceti di chi ha simili passioni e ti aiuta a sviluppare a distruggere senza uccidere nessuno. Figo!
8 ) Impara uno sport. Forse meglio di imparare un gioco perché è lo stesso, ma qui puoi anche tenerti in forma!”
Sopravvissuti fino alla fine dell’articolo? Siete ancora convinti di voler frequentare l’università? Io ammetto di essermi divertito nella traduzione e a volte stavo per dire ma sì, molliamo tutto. L’unica cosa che mi ferma è che per 5 esami (anche se alcuni sono i più difficili) è peccato gettare tutto alle ortiche.
Umore del giorno: wow (volevo evitare un’esclamazione più volgare), sono le 12 e mezza e ancora non ho iniziato a studiare, sarà che mi tocca aprirlo il libro, anche se consegnare il pasto a un’aziano sarebbe sicuramente più utile!
Restate in linea!