21 novembre 2012 Lascia un commento
Per chi fosse poco avvezzo alla fantascienza o piu’ propriamente alla scienza, dal momento in cui ancora oggi le astronavi generazionali sono una possibilta’ aperta ai viaggi spaziali, s’intende che per sopperire ai limiti tecnologici che impediscono i viaggi interstellari, si potrebbero creare enormi astronavi autosufficienti nelle quali l’uomo potrebbe vivere per diverse generazioni appunto e raggiungere un nuovo pianeta fuori dal sistema solare coi figli o i figli dei figli e cosi’ via, dell’equipaggio imbarcato per la missione in origine.
Ebbene cosa accadrebbe se generazioni dopo una ribellione, gli uomini a bordo dimenticassero chi sono, da dove vengono, qual’e’ lo scopo della missione e soprattutto che l’astronave nella quale vivono per quanto grande che sia, non e’ l’intero universo?
Ipotesi molto, molto affascinante e densa di infinite implicazioni morali e pratiche che il protagonista dovra’ affrontare anche alla luce dell’evoluzione biologica forzata da radiazioni e condizioni avverse, che ha spezzato la razza in due tronconi, gli umani e i mutanti. Ce n’e’ abbastanza per riempire ore di lettura con l’avventura, la fantasia e l’etica che la classe di Heinlein dona ma e’ la magia a sorprendere, quella di un autore che sa raccontare il futuro meglio di come si sa fare oggi, efficace e preciso, sintetico rispetto gli standard attuali che esigono centinaia, migliaia di pagine funzionali al volume e non all’idea e forse, solo in questo, il romanzo sente il peso degli anni.