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Uno dei motivi per cui il PD non ha votato Rodotà al Quirinale

Creato il 03 maggio 2013 da Anellidifum0

Lo trovate su un bellissimo intervento del giurista su Repubblica di oggi. A parte il meraviglioso soprannome di Berlusconi quale “lord protettore” del governo Letta, Rodotà riflette sul discorso alle Camere del neo Presidente del Consiglio piddino e dice:

Legalità e Costituzione ci portano al non detto del programma di governo, al suo essere prigioniero della logica della sottrazione. Non una parola del presidente del Consiglio sui diritti civili, terreno sul quale in tutto il mondo si discute, si sperimenta, si innova, si legifera. I prossimi anni saranno quelli di un isolamento civile del nostro paese? Eppure, davanti a Governo e Parlamento stanno questioni ineludibili. La legge sulla procreazione assistita, la più ideologica e sgangherata tra i tanti mostri legislativi partoriti dalle maggioranze di destra, è stata fatta a pezzi dalla Corte costituzionale e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: coerenza vorrebbe che si abbandoni la logica proibizionista, che ha prodotto un turismo procreativo che discrimina le donne in base alle loro risorse finanziarie, e si approdi ad una legge essenziale, rispettosa del diritto all’autodeterminazione e di quello alla salute, come la Corte costituzionale ha detto chiaramente.

Questo basti a chi accusa, stoltamente, Rodotà di conservatismo. E basta anche a capire perché per mezzo PD era impensabile votare un simile cervello al Quirinale. Molto meglio il re degli inciuci e delle commissioni di “saggi” Napolitano, che di diritti civili non si è del resto mai occupato né preoccupato, sin dai tempi dell’invasione d’Ungheria del 1956.


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