"La cosa migliore della scuola elementare che hai frequentato dalla materna alla fine del sesto anno, era che non venivano mai assegnati compiti a casa. I responsabili della direzione didattica erano seguaci di John Dewey, il filosofo che aveva cambiato i metodi di insegnamento americani con il suo approccio liberale e umano allo sviluppo infantile, e tu eri il beneficiario della saggezza di quell'uomo, eri un bambino che poteva correre via non appena suonava l'ultima campanella: la scuola per quel giorno era finita, eri libero di giocare con i tuoi amici, libero di andare a casa a leggere, libero di non fare niente. Sei immensamente grato a quegli sconosciuti galantuomini per aver mantenuto intatta la tua infanzia, per non averti caricato di lavoro superfluo, per avere avuto l'intelligenza di capire che i bambini possono assimilare fino a un certo punto, poi devono essere lasciati in pace. Hanno dimostrato che tutto quello che bisogna sapere lo si può imparare tra le mura scolastiche, visto che all'interno di quel sistema tu e i tuoi compagni avete ricevuto una buona istruzione primaria, magari non sempre con gli insegnanti più creativi, ma almeno competenti, che ti hanno inculcato con risultati indelebili l'importanza di saper leggere, scrivere e far di conto, e quando pensi ai tuoi due figli, cresciuti in un periodo di ansia e confusione in fatto di questioni pedagogiche, ricordi come fossero oberati una sera dopo l'altra di faticosi e noiosissimi compiti a casa, e avessero spesso bisogno dell'aiuto dei genitori per finirli, e anno dopo anno, guardando i loro corpi ciondolanti e gli occhi che cominciavano a chiudersi, ti dispiacevi per loro, e ti rattristava il pensiero che tante ore delle loro giovani vite andassero sprecate al servizio di un'idea fallimentare."
(Paul Auster, Notizie dall'interno, pagine 21-22.)
Ed ecco la mia minirecensione del libro, tratta dal mio sconfinato file di schede di lettura:
Continuo a esser convinto che la narrazione in seconda persona non sia una grande idea (sulle lunghe distanze stanca) e rimango contrario alle autobiografie "pure" (quanto più bello sarebbe stato usare le parti migliori di questo materiale per un Romanzo con un protagonista bambino!) Ma rimani pur sempre il mio scrittore preferito, e non posso che esserti grato per questo ulteriore regalo, e per le tante perle che racchiude. Ma nei prossimi anni saprai regalarmi qualche altro grandioso libro dei tuoi? 8-