Uno dei principi della Comunicazione Efficace: La Mappa non è il Territorio.

Creato il 13 maggio 2013 da Simor @SimoneMoroni1

Immagina di dover fare un viaggio e di doverti recare in una località che non conosci. Per trovare l’indirizzo giusto ti affidi ad una mappa o al navigatore. Quella che vedi è una rappresentazione del territorio, non il territorio stesso. Non vedi le macchine sulla strada, le persone che camminano, le buche sull’asfalto o il cane che ti attraversa la strada. Anche facendo una mappa in scala 1:1 non ci sarebbero queste cose.

Quindi la mappa non coincide con il territorio: ne è una semplice rappresentazione. Questo è il concetto che vuole esprimere l’espressione “la mappa non è il territorio” : la nostra personale rappresentazione del mondo, non è la realtà stessa, ma una rappresentazione filtrata della realtà.

Il filtro è dato dalle nostre convinzioni, le esperienze passate, le idee e tutto ciò che, in un modo o nell’altro, ci ha influenzato e continuano ad influenzarci. Quindi ciò che noi chiamiamo realtà non è altro che una visione del tutto soggettiva del mondo che ci circonda, la nostra mappa della realtà.

Il problema è che normalmente si tende a confonderla con la realtà universale. Quindi prendiamo per certo che la nostra realtà dovrebbe essere quella vera, quella oggettiva, mentre invece non è così. Ognuno di noi ha il proprio punto di vista. Infatti si dice: “Dal mio punto di vista, le cose stanno così”, ma è anche vero che dal punto di vista della persona con cui stai parlando, magari, le cose stanno in modo del tutto diverso. Ognuno ha un suo punto di vista, lo sappiamo, ma a quanto pare ce ne dimentichiamo troppo spesso.

Come abbiamo visto in questo post, la mente umana, secondo la PNL, fa esperienza della realtà attraverso tre canali o tre grandi sistemi rappresentazionali: visivo, auditivo e cinestesico. Ognuno di noi, ogni giorno, si muove nel mondo, vede e sente e, quindi, acquisisce un’innumerevole serie di informazioni sotto forma di immagini mentali, suoni e sensazioni. Si tratta di rappresentazioni interne che inevitabilmente trasferiremo nel nostro linguaggio, nel nostro modo di comunicare.

Noi raccogliamo dati attraverso i sensi e poi li elaboriamo nella nostra mente. Nella  tua mente, quindi, hai immagini, suoni e sensazioni e nel momento in cui ricordi un dato evento, ti scorrono le immagini ad esso legate.

Se, per esempio, ripensi alla tua ultima vacanza al mare, ti vedrai sulla spiaggia luminosa o a fare un bel bagno nell’acqua trasparente, udrai il fruscio delle onde che si infrangono sulla riva o magari risentirai la brezza marina che ti accarezza il volto. Hai raccolto tutte queste informazioni, le hai elaborate ed immagazzinate in un dato modo. I tre canali sensoriali ti offrono una visualizzazione complessiva del tuo ricordo e, in base ad esso, ciò che era realtà oggettiva diviene soggettiva.

Ma tornando a parlare di mappa, noi trasmettiamo tutto questo nostro mondo interiore anche all’esterno, attraverso la comunicazione verbale, paraverbale e non verbale. Se, ad esempio, ti troverai a raccontare la tua vacanza ad un amico, a seconda del tua canale di percezione preferito, parlerai per immagini se sei visivo, per suoni se auditivo e per sensazioni se cinestetico.

Quindi ascoltando attentamente la comunicazione delle persone con cui entri in rapporto, puoi capire il modo in cui ognuno elabora le informazioni che giungono dalle esperienze vissute. In questo modo puoi entrare nell’esperienza dell’altro in modo molto più penetrante, perché puoi arrivare a conoscere il modo in cui autorappresenta la sua mappa.

E’ importante, questo, per entrare in sintonia con le persone e comunicare meglio. Spesso, infatti, non c’è comprensione perché, mentre tu parli di ciò che senti, il tuo interlocutore ti risponde parlandoti di ciò che vede. Al contrario, occorre focalizzarsi sulla mappa dell’altro. La mappa che ognuno di noi ha, quindi, nasce dalla percezione e dall’immagazzinamento di immagini, suoni e sensazioni, che poi vengono elaborati nel cervello e ci portano a comportarci in un dato modo.

Per approfondire scarica l’ebook di Giacomo Bruno “La Mappa Non è il Territorio”.

A presto

Simone

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