Doc Brown, l’istrionico inventore della macchina del tempo della serie Ritorno al futuro, potrebbe rivelarsi essere, nella realtà, uno scienziato iraniano di 27 anni che risponde al nome di Ali Razeghi.
La notizia che è rimbalzata in tutti i siti che si occupano di scienza e tecnologia ha del sensazionale: il giovane iraniano avrebbe inventato una macchina in grado di farci “viaggiare” nel tempo.
Condizionale e virgolettato sono d’obbligo e non solo per puro e semplice scetticismo.
Se la macchina del tempo di Doc Brown (in realtà una DeLorean DMC-12, unico modello di auto realizzato dalla DeLorean Motor Company, azienda chiusa per bancarotta durante la seconda metà degli anni 80) era costruita all’interno di un’autovettura, il dispositivo di Razeghi, ci assicura lui stesso, può essere installato all’interno di un computer portatile. Mi immagino già la scena: stai uscendo di casa, chiavi: prese, cellulare:preso, macchina del tempo:presa!!!
In realtà il simpatico scienziato iraniano ci vuole prendere, per usare un eufemismo, per i fondelli.
Non contento di essere a capo del Centro Iraniano per le Invenzioni Strategiche (il cui solo nome farebbe pensare ad un romanzo sci-fi) e di aver brevettato qualcosa come 179 invenzioni, il caro Ali Razeghi si è lanciato nel progetto Aryayek (la macchina del tempo) che lo vedrà impegnato per i prossimi 10 anni nella realizzazione di un prototipo che verrà costruito in condizioni di assoluta segretezza per scongiurare l’intrufolarsi di spie cinesi, cosa temuta dal giovane inventore.
Aryayek, però, non “porterà” l’uomo nel futuro ma, “porterà” il futuro all’uomo: secondo quanto spiega Razeghi, infatti, il dispositivo è in grado di sfruttare potentissimi e complicatissimi algoritmi per farci vedere (leggi: per prevedere) il futuro nei prossimi 5-8 anni con un’accuratezza del 98%. Da questa spiegazione nasce non solo lo scetticismo nei confronti del progetto ma anche l’indignazione nei confronti di chi ha diffuso la notizia con eccessivo sensazionalismo. Stiamo parlando di un dispositivo che predice il futuro in base a ragionamenti logico-matematici, per cui le basi su cui lavorare devono essere il presente e il passato, e allora l’ipotetico futuro non potrà che essere una elaborazione logica di fatti già accaduti o che stanno succedendo. In ultima analisi, quindi, uno dei futuri possibili ma non l’unico. Anzi, quello più logico e, paradossalmente, forse quello meno probabile.
Insomma, per viaggiare fisicamente nel tempo, se mai sarà possibile, dovremo ancora aspettare un bel po ma, è stato bello crederci per qualche minuto.
Fonte| Gizmodo.com
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