Il crescione in fatti è uno scrigno di preziosi nutrienti: vitamine C, A, B1, B2, B3, PP, E e carotene, minerali come ferro, fosforo, rame, zinco, calcio. Questa semplice pianticella favorisce la digestione, è un tonico, remineralizzante, diuretico, depurativo, cura l’anemia e contribuisce ad abbassare la glicemia. Le sue proprietà si sviluppano però soltanto dal prodotto fresco, seccato diventa inerte.
Il crescione oggi forse poco diffuso sulle tavole è una pianta che è stata molto popolare in tempi antichi: pare che i Persiani lo facessero consumare ai bambini, ritenendo che crescessero più sani, mentre i Romani lo consideravano un potente afrodisiaco e un rimedio essenziale contro la forfora e la caduta dei capelli.
Il crescione può essere usato in cucina in vari modi, ad esempio le foglie di crescione d'acqua, mangiate fresche in insalata, arricchiscono l'organismo di vitamine e sali minerali e hanno proprietà depurative a livello intestinale e renale. La varietà inglese invece, ha proprietà depurative e diuretiche. Aiuta, inoltre, a combattere astenia e senso di debolezza fisica. Per le sue qualità disintossicanti viene spesso consigliato ai fumatori.
L'aroma del crescione è aromatico, un po' pungente, che richiama quello della senape e per questa sua caratteristica è spesso utilizzato per dare più sapore a formaggi freschi. Viene, inoltre, usato nelle insalate, in salse per aromatizzare il pesce, per arricchire frittate e quiche o anche per guarnire i piatti. .
Gli antichi romani si credeva che il crescione inglese restituisse il senno ai pazzi e dunque, per bollare i folli e i codardi, si rivolgeva loro la frase “mangia un po’ d’agretto” che aveva un significato dispregiativo.