Uno sguardo sulla sindrome di asperger

Da Rossellagrenci

Sindrome di Asperger, un nome ancora poco conosciuto che nasconde una realtà più comune di quanto si creda! In Italia, come al solito, le informazioni viaggiano con un passo più lento… Dal 2002, però, è nata un’Associazione di genitori dal nome Gruppo Asperger

Quello che adesso permette di conoscere meglio questa realtà non è solo una letteratura più ricca (se ricordate ho scritto in merito ad un libro che mi è piaciuto molto “Lo strano case del cane ucciso a mezzanotte“, ma anche “Amore come inverno“) ma anche la filmografia, sempre più ricca. In questi giorni uscirà nelle sale cinematografiche italiane Il mio nome è Khan (My name is Khan), un film bolliwoodiano-americano sulla storia di un uomo con la Sindrome di Asperger. E’ invece uscito in primavera un altro film delicato e toccante: Adam.

Per concludere, su Wikipedia troviamo un buon compendio, di cui riporto una parte:

Bambini portatori di questa sindrome mostrano spesso una capacità molto limitata per le spontanee interazioni sociali, falliscono nello sviluppare solidi rapporti di amicizia, e si applicano solo a ristretti argomenti di interesse escludendo tutti gli altri. Anche se molte persone con questo disturbo hanno alcuni problemi di comunicazione, per esempio una povertà nella comunicazione non verbale o un linguaggio pedante, alcuni individui possono possedere buone facoltà sia verbali sia cognitive.

Gli individui con la Sindrome di Asperger hanno un’intelligenza nella norma o addirittura superiore alla norma, e possono offrire grandi contributi intellettuali ma allo stesso tempo, a causa della loro scarsa capacità di empatia, possono mostrare insensibilità sociale e apparire indifferenti verso i propri cari. Anche se i deficit manifestati da queste persone sono spesso debilitanti, molti individui ottengono risultati positivi, soprattutto in aree in cui non è richiesta un’interazione sociale.

La sindrome rientra nello spettro autistico e pertanto non è detto che tutti gli individui presentino lo stesso insieme di sintomi e nella stessa configurazione. Comuni sono le seguenti caratteristiche:

1. Esordio nell’infanzia

2. Limitate relazioni sociali, isolamento

  • Nessuna o poche relazioni durature; relazioni che variano da troppo distanti a troppo intense.
  • Interazioni con i coetanei difficili, goffe o sgraziate.
  • Egocentrismo inusuale, con una mancanza di attenzione verso gli altri e i loro diversi punti di vista; scarsissima empatia o sensibilità.
  • Mancanza di conoscenza delle convenzioni sociali; predisposizione a infrangere le regole sociali.

3. Problemi di comunicazione

  • Una voce strana, monotona, magari in un volume insolito.
  • Parlare “verso” (piuttosto che “con”) gli altri, con poca preoccupazione circa la loro reazione di risposta
  • Linguaggio buono superficialmente, ma troppo formale/ampolloso/pedante; difficoltà di catturare un senso diverso oltre quello letterale
  • Anomalie del comportamento comunicativo non verbale; in apparenza impassibile e con poca gestualità;
  • Anomalie dello sguardo e delle espressioni facciali; contatto visivo assente o troppo intenso.
  • Postura e linguaggio del corpo strano, goffo o sgraziato.

4. Attività particolari

  • Interessi perseguiti con ossessione.
  • Circoscritti interessi che contribuiscono poco per una aspettativa di vita più ampia, come collezionare fatti e figure di poco valore pratico o sociale.
  • Routines o rituali inusuali; i cambiamenti spesso sono sconvolgenti.

5. Alcuni sintomi fisici:

  • difficoltà motorie nell’infanzia
  • goffaggine
  • andature bizzarre o anomale, movimenti strani o impacciati
  • anomalie di locomozione, di equilibrio, di destrezza manuale, di scrittura a mano
  • Movimenti rapidi, ritmici e di imitazione.