Rise of the Triad è tornato con tutto il suo irriverente carico di caos e stravaganza
Rise of the Triad, come il suo omonimo predecessore, si rifà a una ricetta classica degli FPS, una formula che affonda le sue radici laddove tutto è iniziato, in quel Wolfenstein di cui ambiva ad essere addirittura un sequel. Il titolo di Interceptor Entertainment, in sostanza, ci invita in una corsa a tutto spiano attraverso castelli medievali illuminati da luci fantascientifiche, popolati da soldati di chiara ispirazione nazista e sorvegliati da potenti super-generali ed esperimenti genetici. Ma nella serie Apogee le cose prendono una piega più grottesca, alla Duke Nukem 3D, con rutti, battute autoreferenziali, brandelli di nemico che imbrattano lo schermo e dispositivi dagli effetti talvolta stupefacenti e molto spesso grotteschi.
La magia degli shooter d'annata
Degno rappresentante dell'era di mezzo, quella in cui elementi 2D e 3D venivano mescolati per necessità tecnologiche, Rise of the Triad è stato inevitabilmente accantonato dall'avvento di Quake, portabandiera della rivoluzione tridimensionale. Ma la peculiare formula visiva di quel genere sospeso a metà tra passato e futuro ha segnato l'immaginario di molti e sopravvive nel nuovo Rise of the Triad attraverso scelte che sacrificano le potenzialità dell'Unreal Engine ma restituiscono un qualcosa di decisamente unico. I corpi dei nemici si straziano in modo implausibile, proiettano cascate di sangue dal look bidimensionale, e si sbriciolano in mille pezzi quando vengono colpiti in pieno dalle esplosioni che a loro volta sono condite da fiammate e aloni di luce eccessivamente luminosi.
Rise of the Triad - Il multiplayer
Come in un platform
La campagna single player di Rise of the Triad è basata sulla classica struttura a punteggio con 20 mappe distinte l'una dall'altra e suddivise in checkpoint. Questi sono piuttosto numerosi e servono a evitare l'eventuale frustrazione, decisamente possibile nel caso in cui si decida di affrontare il titolo alle difficoltà più elevate, senza implementare il salvataggio libero che snaturerebbe la sfida legata ai punti. Non che le varie stanze siano impossibili da affrontare ma per accumulare punti è necessario essere veloci e inanellare serie di uccisioni. E la cosa può rivelarsi più complicata del previsto quando si affrontano nemici che sparano con una cadenza di fuoco elevata resa ancora più pericolosa da una mira sempre più precisa man mano che la difficoltà cresce. Inoltre gli avversari più potenti, più numerosi via via che avanziamo lungo i venti livelli della campagna, sono dotati di armi con proiettili esplosivi, sempre molto pericolose grazie a una cadenza di fuoco estrema, e di reazioni automatiche ma efficaci come la fulminea capriola che i graduati effettuano automaticamente ogni volta che vengono colpiti o come la temibile rete che ci paralizza lasciandoci in balia del fuoco nemico e ci costringe a ricorrere al pugnale per ritrovare la libertà.
Se non spari in compagnia
Il comparto multigiocatore di Rise of the Triad neutralizza il più grande difetto del single player che non brilla nel voler riproporre una componente esplorativa decisamente datata e poco avvincente. Nelle partite online, invece, il combattimento non si interrompe mai e l'abbondanza di detonazioni e frattaglie soverchia qualsiasi altra considerazione. Purtroppo a non essere abbondante è l'offerta che è limitata a sole cinque mappe e alle modalità team deathmatch, deathmatch e capture the flag, ma gli sviluppatori hanno incluso nell'offerta il versatile editor UDK e hanno già promesso update e DLC in quantità per sostenere quello che secondo loro è il vero fulcro dell'esperienza. Un'affermazione non certo azzardata se consideriamo che il comparto multigiocatore non rinuncia alle peculiarità del titolo e che le amplifica grazie alla maggiore soddisfazione che deriva dalla possibilità scatenare l'assurda potenza di alcuni power-up e delle armi esplosive sulla capoccia di avversari umani.
Requisiti di Sistema PC
- Configurazione di Prova
- Sistema operativo: Windows 7
- Processore: Intel Core i7 920
- Memoria: 6 GB RAM
- Scheda video: GeForce GTX 570
- Requisiti Minimi
- Sistema operativo: Windows XP / Vista 32-bit / Windows 7 32-64 bit
- Processore: 2.4 GHz Dual Core
- Memoria: 2 GB RAM
- Scheda video: ATI Radeon HD 3870 / NVIDIA 8800 GT
- Spazio su disco: 7 GB HD space
- Requisiti Consigliati
- Sistema operativo: Windows 7 64-bit
- Processore: 2.4 GHz Quad Core
- Memoria: 4 GB RAM
- Graphics: AMD Radeon HD 6950 / NVIDIA GTX 560
- Spazio su disco: 7 GB HD space
Ironico al punto giusto, sanguigno al punto giusto e grottesco al punto giusto, il titolo targato Interceptor Entertainment subisce la mancanza di novità salienti e questo vale sia per la campagna, sia per il comparto multigiocatore, sia per l'aspetto estetico. Ma alcuni elementi dell'originale riescono ancora a emergere e se a questo aggiungiamo il prezzo contenuto e il versatile editor UDK il quadro definitivo, per chi apprezza il genere, è positivo.
Mattia ArmaniPro
- Un tributo azzeccato
- Esplosioni in quantità e power-up decisamente particolari rendono il titolo unico
- Editor e supporto multiplayer di buon livello
Contro
- Poche modalità multiplayer al lancio
- Qualche bug di troppo
- Nessuna novità saliente