Uno strano collezionista

Da Teoderica
Siamo nel 1750 circa, Giovanni Bianchi, medico scienziato e collezionista riminese, latineggiò il suo nome in Janus Plancus e trasformò la sua abitazione in un museo, fra reperti archeologici, medaglie ed inquietanti "preparati anatomici".
In una delle vetrine dela sezione anatomopatologica erano espoti una serie di " imeni secchi".
Plancus conduceva una specie di battaglia contro i negatori della presenza dell' imene femminile, per cui era sbeffeggiato dai suoi colleghi toscani.
Questa sua battaglia lo portò ad imbattersi nello strano caso di Teresa Vizzani.
Teresa era propensa all' amore per il suo stesso sesso.
Scoperta una sua relazione omosessuale, fu costretta a fuggire, e per evitare altre fughe, iniziò a travestirsi da uomo e a chiamarsi Giovanni.
Andò a servizio presso facoltose famiglie ( allietando le servette di casa) e per meglio mimetizzarsi si dotò di un " bel piuolo di cuoio ripieno di cenci" e che mostrava con baldanza ( coperto) ai suoi compagni.
La fama del superdotato e le donne che aveva sempre intorno gli diedero l' etichetta di " maggior donnaiuolo di questa terra".
Questa fama portò Teresa/Giovanni alla rovina, fu coinvolta in una specie di duello d' onore, estrasse la pistola, ma un colpo d' archibugio la ferì gravemente.
Spirò all' ospedale di Siena e scopertane l' identità e la verginità il suo corpo divenne oggetto di curiosità e devozione, il suo corpo smembrato per farne reliquie .
Arrivò il Plancus che dissezionandone i genitali, se ne servì per ribadire che l' imene è una cosa certissima in tutte quelle fanciulle che sono veramente vergini.
Direi che c'è sufficiente materiale per far arrabbiare le donne.
immagine: I LOVE YOU di Teoderica

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