Per provare questa tesi alcuni ricercatori hanno chiesto a 51 studenti di annotare, per 7 giorni, tutti i particolari degli incontri e dei colloqui durati almeno 10 minuti. Nei discorsi sugli assenti, la discussione si incentrava sui i rapporti difficili, comportamenti falsi, fallimenti personali, comportamenti sessuali e segreti rivelati. Le critiche verso gli altri occupavano più della metà delle conversazioni. A ciò sembrava associata una grande abilità nel giustificare il pettegolezzo accampando argomenti migliori rispetto alle donne. Il ruolo all’interno del gruppo sembra essere dunque la spiegazione chiave di tali comportamenti. Per gli uomini oggetto della ricerca infatti, oltre ad essere utili per stringere il legame con gli amici, le chiacchiere sugli altri servivano a individuare meglio i comportamenti sociali accettati dagli altri, compreso un maggior senso del bene e del male. Per tutti gli intervistati, comunque, la spinta più grande al gossip era divertirsi e divertire. Non male, se pensiamo che il pettegolezzo è sempre stato deputato alle donne…
Domani fate una prova, rientrate a casa, prendete il telefono e iniziate a chiacchierare con una vostra amica, bisbigliando qualche parola senza senso apparente. Scommettiamo che il vostro compagno vi chiederà l’oggetto della discussione, oltre a tutto quello che potreste aver sentito o vissuto durante la giornata. E non vi è capitato di sentirvi ogni tanto “pungolati” su una persona in particolare, per svelare qualche aneddoto a cui dare sfogo? Le nostre conclusioni sono dunque queste: nessuno è immune del pettegolezzo, basta però usarlo con parsimonia e non esagerare con le chiacchiere, perché alla lunga possono anche essere lesive.
Buona serata zabetti e zabette da Moda e Style!