#Unpompinono? Storie di ordinaria follia

Da Laragazzacoltacco12rotto @Laragazzacoltacco12r

Letto il titolo di questo post già state tutti li a pensare che parlerò di sesso. No cari! Mi spiace per me e per voi ma quello è l’ultimo dei miei problemi!

Vorrei provare a pensare a come sarebbe il mondo lavorativo se noi, poveri precari, dicessimo ciò che pensiamo.

L’altro giorno mi arriva una telefonata da una casa editrice …Salve dottoressa, ho letto il suo curriculum e l’ho trovato molto interessante. Vedo che ha già avuto esperienza in casa editrice, due stage. Sa fare traduzioni, organizzazione eventi, contatti con gli autori, revisioni di testi….volevo chiederle….sa usare anche programmi di grafica? – No, mi spiace, imparo in fretta ma sono un’umanista- – Capisco ma io non ho tempo per insegnare a nessuno, ho bisogno di qualcuno che si sieda al pc e lavori sin dal primo giorno. Ma siccome sto cercando due persone possiamo sistemare la questione. Ad ogni modo ciò che posso offrire è sei mesi di tirocinio. Vorrei mettere le mani avanti, dopo questi sei mesi non c’è possibilità di assunzione, purtroppo non sarà possibile. Sarebbe solo un tirocinio. – Ok…ma c’è un rimborso spese? – Ecco…a questo proposito, sa….la legge sugli stage è cambiata e non si può far fare senza uno sponsor. – (e meno male, la Spagna lo fa da anni ma voi continuate a dire che la Spagna è arretrata rispetto a noi…) – Quindi diciamo che lo stage sarebbe solo fittizio….cioè le faccio un co.co.co e scriviamo che avrebbe un rimborso finale dei sei mesi ma non c’è nessun rimborso.

A questo punto ci vorrebbe un momento di silenzio, una musichetta strana e la risposta giusta… – Un pompino no?! Il venerdì! Così torna a casa rilassato!

Vai a fare un colloquio come web content e ti iniziano a chiedere se hai esperienza di web marketing, gli dici di sì, gli racconti i tuoi stage (ovviamente non retribuiti) e tutto ciò che hai fatto negli ultimi cinque anni di lavoro gratis. Loro ci pensano su, ti dicono che loro hanno una posizione, ovviamente co.co.co. ma tu già esulti… co.co.co.??!! addirittura ho scritto su un pezzo di carta che lavoro? Il co.co.co. è questo, punto. In pratica serve a farti sentire grande, puoi fartelo anche tu da sola, ti scrivi su un pezzo di carta IO LAVORO e bona lì. Tanto non hai ferie, non hai malattia, lavori il sabato e la domenica se c’è bisogno e, indovinate, nessuno straordinario, a dicembre e gennaio ti pagano metà del tuo enorme stipendione di 800 euro. Ma tu esulti. E poi eccola…la domanda trabocchetto: “Bene allora, esperienza in content, organizzazione eventi, rassegne stampa, tradizioni, we marketing…manca solo una cosa: quali programmi di grafica e programmazione sai usare?” GRAFICA???? PROGRAMMAZIONE??? Cioè io devo essere un’umanista in grado di scrivere, con competenze di economia e marketing, con conoscenza social e SEO e fare anche la grafica e saper programmare? “#unpompinono? Ma in che so laureata io in onminologia? Scrivete al ministro e ditegli che a voi serve avere un’unica persona sottopagata che faccia il lavoro di 10 specialisti e, per questo, inventassero università che li preparano bene sti stronzi!

Allo stesso modo cercano informatici che sappiano scrivere…avete mai letto qualcosa scritta da un informatico? Il vostro dubbio sarà sempre “Ma è italiano chi ha scritto sta roba? Quanti scrittori informatici ci sono secondo voi? provate a digitare su google “scrittore laureato informatica” (io l’ho fatto)… manca poco che il computer risponda : What the hell?!

Ultimamente ho trovato un’offerta di lavoro presso un liceo statale in cui, tra i vari modi di ottenere punti c’era questo: Prezzo al ribasso dal prezzo di offerta iniziale fino a 20 punti. #unpompinono?

Gli stage sono, ormai, la forma di “lavoro” più offerta al mondo! Quelli assurdi sono gli stage in negozio….scusate ma cosa mi insegnate? A piegare le magliette? Ma col metodo giapponese? Perchè se sì, allora vengo! “Che esperienza ha lei con gli abiti?” “Ah guardi…il mio armadio è ordinato per tipologia e poi, all’interno della tipologia, per colori!” Lo stage, teoricamente, serve a farti imparare qualcosa. Praticamente ti sei sputtanato 50mila euro in università e sei un inutile. E seppure tu abbia già fatto uno stage non sarà mai quello giusto…. “Ha lavorato come commerciale estero?” “Sì, ho fatto uno stage come commerciale estero presso una casa editrice.” “Ah ma noi vendiamo pasta, non è la stessa cosa, le offriamo uno stage così impara le differenze…sa…i tipi di pasta, le confezioni, il trasporto….” Ma la pasta devo venderla o produrla? “Ho fatto uno stage come commerciale estero presso una casa editrice spagnola.” “Ah ma noi siamo italiani…cambia tutto con la Spagna…”  Non troverete mai qualcuno che vi dica “Oh cazzo mi pare che cinque anni di lavoro gratis siano abbastanza! Noi, addirittura, la pagheremo per lavorare!” no! Sono tutti lì a sottolineare la grande possibilità di imparare che hai con loro! E alla domanda “Mi scusi ma io nel frattempo come faccio a vivere?” ti rispondono “Beh ora come fa? Che le cambia? Per lo meno impara! E poi i sacrifici li abbiamo fatti tutti!” Già LI ABBIAMO FATTI a 20 anni, ora basta!

Miei cari governanti, tanto perchè voi lo sappiate, è inutile che continuate a modificare le regole sul lavoro. Non si può andare avanti così. Nella vostra testa questo ci aiuta ad entrare nel mondo del lavoro ma i datori di lavoro troveranno sempre il modo di rigirarsele a loro piacimento. Io mi sono sentita dire, dopo una mia protesta sulla scorrettezza del lavoro gratis, “Ma scusi io come dovrei fare? non so come pagare dei dipendenti, devo per forza andare avanti a stagisti gratuiti!”

Io giuro che al prossimo che mi chiama e mi dice “Non sottovaluti la proposta, le stiamo offrendo la possibilità di imparare!” risponderò #unpompinono? e vediamo cosa rispondono!



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