Rinchiusa nella dispensa, la piccola Kate fissa con astio le ombre dei prosciutti appesi. Sua madre, un'irascibile vedova lituana, la rinchiude lì per costringerla ad abbandonare la sua innata avversione per il cibo. Nell'oscurità riesce a sentire il battito del suo cuore e può abbandonarsi a complicate fantasie. La mente di Kate è fervida e impaziente, ma nessuno si preoccupa di rispondere alle sue domande sul mondo, e così lei si crea delle idee tutte sue su quello che gli uomini e le donne fanno quando sono soli. Gli innamorati si mangiano. Affamati gli uni degli altri si staccano morsi di frutti proibiti che crescono sotto i loro vestiti. Per questo Kate ha paura di mangiare. I suoi occhi sgranati una volta hanno visto un uomo e una donna preda della passione: si consumavano a vicenda sulle lenzuola di un letto, come se fosse una tavola apparecchiata. C'è un'intera cosmogonia nel mondo di Kate: forse tutto l'universo è commestibile. Forse mangiare ed essere mangiati è il solo prodigioso modo di perpetrare la vita. Ma è nel giorno della sua prima comunione che tutto le appare finalmente chiaro. Sentendo sciogliersi in bocca quel fragile velo di pane, Kate inizia per la prima volta ad aver fame; proprio quando il suo corpo sta diventando quello di una donna e l'adolescenza la sospinge verso i segreti chiusi nelle bocche degli adulti.
La Recensione
Il romanzo di Christine Leunens ha davvero qualcosa di Lynch, così come riporta la quarta di copertina, riprendendo un commento di Vogue È pieno di immaginazione onirica, di effetti speciali convertiti in metafore alimentari. Un corollario di personaggi che forse non raggiungerà la piacevole follia di Twin Peaks, ma per la crescita biologica della protagonista è fin troppo.Una madre ossessiva e lituana che crede nei “soldi che lavorano sodo”, un padre morto in un incidente d'auto imbarazzante, una sorella con cui ha in comune solo i vestiti cuciti dalla madre, (stesso modello, stesso colore), una casa vicino a un canale e idee fantasiose ed economiche a tavola. Questa è Kate, o meglio questo è quello che non vorrebbe essere. Perché le bocche degli adulti sono piene di parole che inghiottono invece di sputare. Le verità se le mangiano, lasciando ai bambini solo l'uso dei sogni per capire i fatti della vita. E così, a forza di usare termini come mordere, mangiare, salsicce, uova e carne, Kate pensa di dover soccorrere Ursula, un'amica della madre, mentre patteggia a letto un armistizio con il marito fedifrago. Kate offre all'uomo, intento a riempire di chiazze rosse il corpo di Ursula, gli avanzi di bistecca, porri e carote della sera prima, sperando di salvare la vittima dal suo carnefice. Una bambina sensibile e ironica, che rifiuta il cibo per rivendicare la sua infanzia e dare voce al suo corpo, anche questo commestibile, un ammasso di carne a cui gli adulti non danno importanza. La madre diventa la cantina da cui fuggire, anche perché una donna che serve il coniglio per pasqua, usa un portatovaglioli decorativo come albero di natale, e cucina i pezzi più viscidi della macelleria è davvero difficile da amare senza qualche riserva. Kate in risposta sputa le banane lebbrose, nasconde nel vestito i reni di chissà quale animale, libera i granchi che dovrebbe arrostire e rifiuta intingoli e prugne, perché non sono cose da bambini. Una lotta per la sopravvivenza, divertente e rivoltante, dove alla fine Kate diventa grande, come la sua fame, un istinto che aveva ignorato da piccola e che riversa sugli amanti. Sceglie le prede, le seduce e poi le investe con l'intero contenuto del frigorifero. Del resto l'appetito vien mangiando. E in questo mondo o mangi o sei mangiato. E il libro finisce davvero così.
Giudizio:+4stelle+
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Dettagli del libro
- Titolo: Uomini da mangiare
- Titolo originale: Primordial soup
- Autore: Christine Leunens
- Traduttore: Maurizia Balmelli
- Editore: Meridiano zero
- Data di Pubblicazione: 2003
- Collana: Primo parallelo, 3
- ISBN-13: 9788882372262
- Pagine: 170
- Formato - Prezzo: Brossura - € 14,00