“Ogni essere mostra nel modo in cui vive quello che sperimenta direttamente dentro di sé.” (Rudolf Steiner)
Si sente dire che l’uomo è superiore all’animale, ma la questione è presentata in modo sbagliato, perché sarebbe più corretto capire in cosa siamo diversi. Per capirlo, dice Steiner, dobbiamo conoscere la differenza tra anima e spirito. Sappiamo che il concetto di anima è sempre collegato al concetto di esperienza interiore, perciò l'anima è collegata sempre all'interiorità. Lo spirito lo comprendiamo riferendoci al mondo che percepiamo, perché una manifestazione dello spirito è tutto ciò che ci viene incontro dall’esterno.
Lo spirito è presente in tutte le forme di vita della natura, però si manifesta in modo diverso nelle varie forme di vita. L’anima va attribuita all'essere che sa accogliere lo spirito interiormente, infatti Steiner dice che si deve parlare di anima “solo quando lo spirito è interiormente presente in un essere che ci viene incontro. Così interiormente creativo, troviamo lo spirito nell’uomo e nell’animale.”
Ma il concetto diventa difficile da capire senza conoscere la nostra natura pluriarticolata. L'uomo ha un corpo fisico che vediamo, ma possiede anche 3 corpi invisibili ossia il corpo eterico o vitale, il corpo astrale e il nucleo dell'io umano: tutti e tre invisibili. Il corpo eterico è il “portatore di tutte le nostre manifestazioni vitali” perciò preserva il corpo fisico dalla morte. Il corpo eterico è presente anche nelle piante che possiedono il corpo fisico e il corpo vitale o eterico. Gli animali, invece, hanno organi di senso e di percezione interiore determinati dalla struttura del loro organismo.
I minerali sentono l’azione dello spirito in modo minimo, infatti lo spirito si limita a dargli la forma. Invece le piante e gli animali hanno dei sentimenti interni dovuti all’attività del corpo astrale. Infatti, dice Steiner che il “corpo astrale ha la facoltà di rendere lo spirito attivo all’interno dell’essere stesso come costruttore di organi”. Ma nell'uomo, il corpo astrale racchiude il nucleo dell’io cioè il nucleo di consapevolezza dell’essere. Ma cosa si percepisce come manifestazione dello spirito
Per gli uomini lo spirito è visibile nell’intelligenza esterna, nell’esperienza ragionevole e nella “creazione secondo ragione.” L’intelligenza umana non nasce perché è implicita nel cervello, ma nasce dalla riflessione sull'ordine che regola la natura. Se osserviamo l’universo vediamo una struttura logica su cui l’intelligenza può riflettere, perchè si può pensare solo quello che già esiste, e che si può comprendere. Se abbiamo l'intelligenza è perché essa già esiste e si mostra nel tempo e nello spazio in cui viviamo.
Osservando un ramo secco vediamo una vita vegetale morta, ma quel ramo mostra anche come si manifesta lo spirito quando si irrigidisce nella forma vegetale e nell'attività che regola quella sostanza. L’animale ha una percezione interna che è prodotta dall’azione dello spirito che è diffuso nel tempo e nello spazio, infatti l’animale ha il corpo astrale. Il corpo astrale fu chiamato così perché gli uomini guardavano il movimento degli astri e capirono il loro significato tramite l'intelligenza.
Osservando le leggi dei corpi celesti vediamo come agisce lo spirito riflesso nel cosmo. Fu chiamata “corpo astrale” la parte che sa vedere la forma in cui lo spirito si rende evidente. Lo spirito agisce dentro la pelle umana e dentro quella animale, perciò in noi vive lo stesso spirito che fluisce nell’intero universo. Se guardiamo le vespe vediamo che il vespaio possiede la stessa struttura della carta. Questa scoperta comportò molto tempo e fatica agli uomini, invece le vespe conoscono quella struttura da sempre!
Se riflettiamo sull’intelligenza che trascende la forma dobbiamo essere acuti, perciò l’intelligenza animale verrà pensata in modo diverso da come facciamo. Negli animali agisce una forma di intelligenza che è collegata alle funzioni dell’organismo, perciò la loro intelligenza agisce tramite le funzioni biologiche della loro specie. Le varie specie animali hanno delle capacità diverse che sono dovute alla grande eterogeneità del loro corpo astrale. È l’azione dello spirito nell’organismo animale che determina l'esperienza dell’anima degli animali.
Gli istinti degli animali hanno una struttura perfetta e superiore a quelle che l’uomo sa creare con l’intelligenza, perché la vita animale è perfetta fin dalla nascita. Tutto ciò che serve all'animale è presente nella sua struttura compreso quello che servirà nella vita adulta. La vita dell’anima dell'animale, secondo Steiner, va pensata come un pieno godimento dello spirito calato totalmente nell'organismo. L’animale sente lo spirito nel corpo come una sensazione di benessere e di appagamento della sua corporeità.
Gli animali sentono l’azione dello spirito per mezzo degli organi e delle funzioni organiche e biologiche. Tutti i comportamenti degli animali dipendono dagli istinti, perciò la paura della lepre non è un paura individuale ma è una paura collettiva del gruppo della lepre. L’animale sente solo quello che la sua specie ha programmato per lui. L’animale gode e si realizza secondo le regole e le direttive della specie, perciò è determinato che sarà coraggioso o pauroso, perchè lo spirito decide e determina come sarà.
Le cose sono diverse per l’uomo, perché l’anima umana si esprime nei desideri, negli interessi e nell'intelligenza che sente, perciò non gli viene imposto nulla per vincolo di eredità. Su questo si riflette poco ma dovremmo rifletterci di più. Perciò è vero che il corpo eterico ha la capacità di trasmettere ereditariamente ai discendenti tutto ciò che conserva in sé, ma le facoltà che vengono sviluppate nella vita non sono ereditate. Le cosa è molto evidente nel fatto che possiamo imparare nuove lingue fino alla morte, perciò vediamo che il cervello umano ha una straordinaria plasticità che non perde mai.
Non si può sviluppare il linguaggio se siamo segregati, alla nascita, ma in tutto ciò che non è fisso resta un margine di libertà. Vediamo che alcune cose vengono strutturate solo dopo la nascita infatti la struttura logica della mente va costruita. Dietro ogni capacità che non si eredita si nasconde un vantaggio per nuove possibilità che non sono obbligate dalla specie, ma che possono diventare prerogativa del singolo.
Il sentire dell’io individuale e la consapevolezza personale sono quello che l’uomo conquista nella vita e porta via dentro di sé. Con quello che ricava dal mondo e dalla vita l'io umano formerà, in futuro, i suoi organi. L’uomo intreccia un rapporto con lo spirito che è svincolato dai vincoli del passato, perciò plasma quello che gli manca nel futuro. L’uomo è svincolato dalla eredità perciò può sviluppare qualcosa che supera il suo genere. L’uomo non riceve tutto dallo spirito come l’animale, perciò la parte mancante la deve conquistare.
L’anima umana è collegata con tutte le proprietà non ereditabili perciò in questo superiamo gli animali. Il lavoro e la fatica ci fanno sviluppare un’anima individuale, per cui superiamo l'animale. L’animale sente solo quello che la sua specie permette, perché l'animale condivide una sola grande anima che divide con il suo gruppo nella stessa specie. Nelle varie anime di gruppo degli animali, lo spirito riesce a esprimersi totalmente. Ma la completa espressione non lascia spazio per consentire l'voluzione al singolo animale che non può creare qualcosa che diventa immortale.
L’anima animale muore e rinasce continuamente con ogni individuo della specie, ma la singola individualità non sente quello che lo spirito non gli permette. Le cose sono molto diverse per l’uomo che, nella vita può rapportarsi in modo diverso con lo spirito. L’uomo sente sia quello che ha ereditato dal passato anche quello che sente vivendo, perciò è diviso in due. Da un lato sente quello che gli consente la specie come accade all’animale, ma d’altro lato sente con il corpo eterico anche quello che è indipendente dalla percezione degli organi fisici.
Questo è il seme che si conserva e trasmette da una vita all’altra. Quanto più l'uomo trascende la regola della specie, tanto più la parte immortale si cristallizza nella sua anima. Steiner dice che la parte cristallizzata cresce fino a diventare quello che, in futuro, determinerà la sua linea ereditaria. L’animale gode il mondo all’interno della sua pelle ma esaurisce tutta la sua coscienza nel godimento delle funzioni vitali. Invece, nell’uomo il sentire dell’anima è libero dall’interiorità ma questo ha comportato un prezzo, perché la libertà ci ha reso più insicuri degli animali.
L’uomo può separarsi dalla percezione dei suoi organi interni per percepire il riflesso dello spirito nella sua anima. L’anima può interiorizzarsi spiritualmente, dice Steiner, perciò non si può parlare di anima degli animali con questa qualità. L’uomo può penetrare in quello che gli appare come manifestazione dello spirito quando lo scorge nel mondo esterno, e lo può fare perché si è emancipato dal corpo. L’anima dell'uomo si è separata da una esperienza diretta e questo ha causato l’insicurezza e l’imperfezione dei nostri istinti.
L’uomo si è emancipato dallo spirito che si percepisce nel corpo, ma lo spirito agisce anche nel corpo eterico umano per plasmare gli organi fisici. E il corpo astrale si rapporta in modo diverso con il corpo eterico a seconda di come è strutturato il loro rapporto. Il corpo eterico forma le sostanze fisiche e chimiche che permettono la vita fisica, ma nel processo agisce anche il corpo astrale che sente insieme all'eterico tutto quello che accade in esso.
Il corpo eterico è l’elemento attivo del corpo fisico, mentre il corpo astrale è la parte passiva che sente le azioni del corpo eterico. Se il corpo fisico è collegato al corpo eterico per fare gli organi è collegato anche al corpo astrale per sentire quegli organi, perchè tutto è sempre correlato. E cosa ci suscita l’esperienza dell’anima? Chiaramente l’animale sente il godimento dell’anima come sensazione di agio o disagio. La sensazione interna è sempre causata dall’azione stimolante o frenante del corpo eterico. Se esso gode di tutte le funzioni fisiche sta bene, perché gli organi sono attivi e in equilibrio, perciò il malessere è causato dagli impedimenti.
Il corpo eterico può pensare se fruisce di un cervello funzionante, perciò la capacità deve avere la struttura adatta. In troppi casi il corpo eterico trova un ostacolo, perciò non viene raggiunto o toccato da un’impressione esterna. Quando si trov un ostacolo nel fisico che non funziona si sente il dolore percepito dal corpo astrale. Un corpo eterico inserito bene nel fisico reagisce sull'astrale con il piacere di una sana percezione. Un corpo eterico che ha disfunzioni produce nell'astrale il dolore e il malessere che vanno attribuiti a tutti gli animali superiori.
Ma la sensibilità al dolore raggiunge l’apice nell’animale che sente il dolore fisico in modo molto più intenso che l’uomo. L’uomo può distaccarsi dal corpo fisico per ridurre la percezione del dolore fisico: questo è impossibile per l’animale che soffre nella sua pelle, perciò sente il dolore fisico con maggiore intensità. L’uomo è meno legato al suo organismo, perciò percepisce lo spirito anche senza usare il corpo. L’anima è stata collocata tra corpo e spirito ma l’animale ha un legame molto stretto e diretto.
Invece l’uomo ha un rapporto più libero e personale, perché tra spirito e corpo esiste una componente che è assente nell’animale. Lo spirito non agisce direttamente sull’uomo, ma agisce con la mediazione dell’io. L’apprendimento del linguaggio, l’uso delle parole, il modo di muoversi e il modo di pensare sono i mezzi che l’io usa per plasmare il suo sviluppo futuro. L’uomo possiede le capacità per fare dei cambiamenti significativi della sua struttura.
Gli influssi ambientali sono opportunità aperte all’uso che ne fa l'intelligenza, perciò sono i punti di partenza per l’ampliamento dell'io. Gli animali hanno una struttura fissa che è determinata dalla specie, ma l’uomo non è così determinato. L’uomo può mostrare i suoi gesti, il suo modo di muoversi, il suo modo di pensare in cui si rivela la sua interiorità. Con queste caratteristiche personali si può mostrare la struttura più profonda del nostro essere. Questa è l’espressione dello spirito che è divenuto un'anima individuale che si forma mentre assume caratteristiche morali e intellettuali che sono personali, e non sono generali com'è negli animali.
Nell’uomo esiste un io autocosciente perciò si contrappone allo spirito e che collabora alla creazione dei suoi organi. Quando l’anima si individualizza è in grado di collaborare con lo spirito, e può inserirsi nel suo lavoro di creazione. L’educazione impone un modo di parlare, di pensare e di essere noi stessi, perché tutto questo viene dal contatto con il mondo esterno. Ma ognuno ha un modo di parlare, di pensare e di essere che mostra caratteristiche che fanno maggiore impressione su chi ci incontra: queste mostrano una rappresentazione condensata del nostro io.
L’uomo ha un rapporto personale con lo spirito e ognuno può coltivarlo se vuole. La relazione agisce sulla trama più sottile dell’essere ed è sentita con le sfumature del nostro carattere e secondo le caratteristiche della nostra anima. Si deve capire com'è complessa e ricca l’azione dello spirito su un'anima che racchiude un io che si è reso autocosciente. Se vediamo l’io che si rivela nei gesti, nei pensieri e nelle azioni vediamo che lo spirito può avere mille sfumature.
E l’io è l'intermediario che lotta per avere la relazione spirituale che preferisce e vuole. Invece l’animale che non possiede questo mezzo è obbligato a sottostare a ciò che gli viene concesso, perciò si fonde con lo spirito tramite l’istinto. Invece l'istinto dell'uomo deve venire spiritualizzato e purificato per poter diventare l'intermediario perfetto per collaborare con lo spirito. Questo ancora non avviene ma avverrà in futuro, perché l’emancipazione umana prosegue finchè lo spirito potrà brillare nell’anima che sarà libera dalla corporeità. E quando avverrà, dice Steiner, l’anima umana avrà una vita che è completalmente indipendente dalla materia.
Buona erranzaSharatan