Rabindranath Tagore
Spesso fantastico a riconoscere il limite fra l’uomo e l’animale il cui cuore non sa dir parola. Attraverso quale primo paradiso, in un remoto mattino della creazione, era il semplice sentiero accanto al quale i cuori si scambiavan reciproche visite?
Quei segni, nel loro continuo andare, mai cancellati attraverso le discendenze, son stati lungamente dimenticati.
Eppure improvvisamente in qualche muta musica l’offuscata memoria si sveglia e le bestie guardano nella faccia degli uomini con una tenera fiducia, e gli uomini le guardano negli occhi con una allegra affezione.
Sembra che due fratelli mascherati s’incontrino e vagamente sappiano distinguersi l’un l’altro.
Rabindranath Tagore (1861-1941)
Da: Il giardiniere, Traduz. dall’inglese dell’editore Mammolo Zamboni, Bologna 1947.