Uomo e Natura la perfetta fusione di Cecelia Webber

Creato il 14 novembre 2012 da Wsf

Conciliare l’essere umano con l’essere natura. Nei tuoi lavori la percezione è di un equilibrio possibile da trovare.

Puoi parlarci della costruzioni delle tue immagini, quale sia il punto di partenza dall’ispirazione all’elaborazione formale, il percorso in cui si fonde il corpo femminile con il wild, la natura incontaminata

FG: Conceiling the human being with the nature one. In your works you have the perception of a possible balance to be found.

How do your images come to life? What’s the starting point from inspiration to the formal elaboration, the path in which the feminine’s body melts into the wild, the uncontaminated nature?

CW: From my point of view there is no divide between human beings and nature. Human beings are a part of nature, even though most people don’t realize that, and even though today we act as a force which is warping the current makeup of the earth. This is not the first time a new species has drastically changed the earth’s composition – when first plants evolved into being they converted CO2 in the atmosphere into oxygen, providing the oxygen rich atmosphere we have now, and allowing for the formation of species that breath oxygen. Human beings are still animals, still working within the framework of nature, changing the makeup of the planet in ways we are only beginning to understand. Even if in the end our species acts like a virus consuming the resources of the earth, the earth will win out in the end; nature is a powerful force, a force of possibility, and we are never above nature. I hope that we have the control and the collective will not to decimate this planet, and to preserve the beauty we have awoken into.

In my opinion the bodies of men and women are not “contaminated,” though they go through the pains, trials, and joys of leading a conscious life here on earth. I don’t believe in the concept of sin any more than I believe that humans are above nature. From my point of view, human bodies are natural and beautiful.

Dal mio punto di vista tra essere umano e natura non c’è divisione. Gli esseri umani sono parte della natura, benchè la maggioranza della gente non se ne renda conto, e oggi noi agiamo come forza che sta deformando l’aspetto attuale della terra. Questa non è la prima volta che una nuova specie ha drasticamente cambiato la composizione della terra – quando le piante si sono evolute in esseri hanno convertito il CO2 dell’atmosfera in ossigeno, fornendo l’atmosfera ricca d’ossigeno che abbiamo ora, e permettendo la formazione di specie che respirano ossigeno. Gli esseri umani sono ancora  animali, stanno ancora  agendo dentro la cornice della natura, cambiando l’aspetto del pianeta in modi che stiamo solo iniziando a capire. Perfino se alla fine la nostra specie agisce come un virus che consuma le risorse della terra, la terra vincerà alla fine: la natura è una forza potente, una forza di possibilità, e noi non siamo mai al di sopra di essa. Spero avremo il controllo e che la collettività non decimerà questo pianeta,  che preserveremo la bellezza in cui ci siamo risvegliati.

La mia opinione è che i corpi degli uomini e delle donne non sono “contaminati”, benché essi passino attraverso il dolore, i tentativi, e le gioie di condurre una vita consapevole qui sulla terra. Non credo nel concetto di peccato più di quanto io creda che gli umani sono al di sopra della natura. Dal mio punto di vista, i corpi umani sono naturali e bellissimi.

L’arte moderna è contaminazione di strumenti tecnici, dove risiede la purezza del fare arte?

FG: The Modern Art is a fusion of tecnical instruments: where does the pureness of making art lies?

CW: I think the answer is simple: people recognize art when they see it. It doesn’t matter what medium you use, so long as you are expressing something, or satisfying an imperative to create within your own being. At a question and answer session in Verona a student asked me if my art was really art at all or a photoshop trick – I told her that the answer lies in the eye of the viewer. I know what making art feels like, the joy of creating, and so long as I have that it doesn’t matter to me what other people call it.

Penso che la risposta sia semplice: le persone riconoscono l’arte quando la vedono. Non importa quale mezzo si usa, fintanto che si sta esprimendo qualcosa, o soddisfando l’imperativo di creare nel nostro proprio essere. In una sessione di domande e risposte a Verona, una studentessa mi chiese se la mia arte fosse realmente arte o un trucco di Photoshop – io le dissi che la risposta mente nell’occhio di chi guarda. So cosa significhi fare arte, la gioia di creare, e finchè posseggo questo non m’importa come la chiamano gli altri.

Prossimi progetti in cantiere?

FG: Your next projects?

CW: In the United States of America the general public is very uncomfortable with nudity. I intend to push the boundaries of my artwork and work with photos that reveal more of the body. There is a tendency to label nudity “scandalous” here, which I feel robs people of the complexity of their own bodies. Our bodies are not cheap objects that should be seen through the scope of sexy advertising campaigns and beauty pageant ‘s; they are the medium through which we experience the universe. They warrant being treated with that gravity.

Negli Stati Uniti il pubblico si trova generalmente a disagio con il nudo. Ho intenzione di spingere i confini del mio lavoro artistico con foto che rivelino di più del corpo. C’è una tendenza ad etichettare la nudità come “scandalosa” qui, un modo che sento come una rapina nei confronti delle persone nella complessità dei loro corpi. I nostri corpi non sono oggetti di poco valore che debbono essere visti come scopo di  campagne pubblicitarie sexy e baluardi di bellezza; essi sono il mezzo attraverso cui sperimentiamo l’universo. Ci garantiscono di essere speciali con quella gravità.

Cecelia Webber, è una giovane artista statunitense, che realizza delle meravigliose composizioni digitali fotografando corpi nudi. Trae ispirazione dai colori e dalle forme di fiori, foglie e farfalle. Riunite in diverse posizioni, le figure umane diventano petali, steli, foglie e farfalle. L’artista afferma di aver cominciato a creare composizioni di “fiori umani” dopo aver scattato una foto alla propria schiena e riveder in quell’immagine una somiglianza incredibile con un petalo.
Cecelia Webber, ha esposto nelle principali città degli Stati Uniti, e dal 2010 la sezione Flowers Series è in esposizione permanente al Renown Hospital di Reno, come parte di un progetto di arte terapia. I medici affermano che i malati guardando le immagini della Webber sono stimolati nel processo di guarigione. Ora per la prima volta in Italia le opere di quest’eccezionale artista possono essere ammirate fino al 30 giugno al Museo Civico di Storia Naturale di Verona.

http://ceceliawebber.com/

[Traduzione Federica Galetto]