L’'etichettatura delle uova destinate ad un consumo diretto, ai sensi del Regolamento CE 2295 del 2003, è obbligatoria e non lasciata alla discrezione del produttore.
Quello che personalmente non capisco è perché questo regolamento non obblighi a mettere il codice anche sulla confezione esterna in modo da facilitare il consumatore. Non vi dico le peripezie che devo fare ogni volta che voglio controllare l’origine delle uova. Ma ora andiamo ad analizzare nel dettaglio la composizione del codice sul guscio:
La tipologia di allevamento incide sul costo finale delle uova e sulla qualità e stando ad un sentire comune anche al gusto dell’uovo.
- Uova da agricoltura biologica: è soggetta alle principali caratteristiche e normative degli allevamenti biologici, mangimi biologici e allevamento per lo più in un terreno naturale e all’ aperto.
- Allevamento all'aperto: le galline per alcune ore al giorno possono razzolare in un ambiente esterno (solitamente protetto e controllato per ragioni sanitarie, mirate a prevenire contagi con animali esterni all'allevamento) e le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi.
- Allevamento a terra: le galline vengono allevate in un capannone dove sono libere di muoversi all'interno di esso, le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno.
- Allevamento in gabbia (batteria): galline allevate in un ambiente confinato, depongono le uova direttamente in una macchina preposta alla raccolta.
La maggior parte delle uova ( 86%) destinate al consumo diretto, provengono da un allevamento di tipo 3 (allevamento in gabbia)