Sydney, NSW, 3 set 2012, ore 22:28, ostello
Oggi non è successo nulla di nuovo.
Ho passato la giornata nel pieno centro di Sydney, e grazie a questo peregrinare posso ora dire un paio di cose. Quando chiedevo di Sydney aglia australiani del West mi veniva spesso descritta come la New York australiana. Non ho mai ribattuto, in quanto non l’avevo mai vista, ma non ci avevo mai creduto veramente. New York è New York. Non ne esiste una uguale. Come sarebbe possibile imitarla, mi chiedevo io. Bè, ora che ho camminato per le sue vie, posso dire tranquillamente che Sydney può seriamente permettersi di guardare New York nelle palle degli occhi e fare a braccio di ferro con essa in fatto di negozi, grattacieli e quell’atmosfera che io credevo regnasse solo nella grande mela, l’atmosfera che si vive solo in una vera, autentica, grande città. Il carattere non è certo una qualità mancante. Le vie del centro sono un susseguirsi continuo di grandi marche e grandi vetrine. Passeggiando lungo quelle vie oggi mi sono perso col naso all’insù come solo mi era capitato a New York. Ogni giorno che passa mi fa venire voglia di rimanere qui per sempre. Mai città ha toccato la perfezione come io la concepisco come Sydney, senza contare che il mare di Sydney è vicino e azzurro come quello di Perth. Una cosa così non si batte. Punto.
Il resto della giornata l’ho dedicato alle grandi altezze. Pur essendo solo poco più alta di trecento metri, la Sydney Tower offre uno dei panorami più meravigliosi di sempre, soprattutto se visitata al tramonto. L’ascensore che porta alla piattaforma panoramica potrebbe essere inserito nella lista dei teletrasporti, tanto è la sua velocità. Una volta raggiunto l’apice della torre, una vetrata circolare offre una vista a 360 gradi della città. La prima cosa che si nota è che l’acqua è dappertutto. Qualunque punto cardinale si scelga si vede uno specchio d’acqua che riflette gli ultimi raggi del sole. A quell’altezza si arriva ad un certo punto in cui da una parte è notte e dall’altra è ancora giorno. Le luci della città e dei grattacieli si svelano piano piano, quasi come se fossero lucciole. A mano a mano che il sole scende sull’orizzonte e la sua luce si affievolisce, le luci al neon tingono la città di mille sfumature brillanti. E poi, al solito, il tramonto. Si potrebbero usare quanti aggettivi si vogliono, ma un tramonto australiano è una cosa che non si descrive: si deve vedere. Il cielo che passa attraverso tutte le gamme di arancione, di rosso, di viole e di turchino, fino a scomparire sotto all’orizzonte e lasciare posto al blu notte tempestato di stelle. Di stelle e dei neon della città.