Girato nel 2010 ma in uscita nelle sale solo adesso, Upside Down, esordio statunitense dell’argentino Juan Diego Solanas, presenta uno spunto narrativo alquanto originale. In un ipotetico sistema solare alternativo, due mondi vicinissimi si muovono agganciati dalle loro forze di gravità opposte. L’uno è il “cielo” dell’altro e se il “mondo di sopra” appare come una grande metropoli ricca, sfarzosa, dalla politica colonialista, il “mondo di sotto” ha invece le sembianze di una periferia povera, decadente, cupa, oscura, quasi distrutta. In quest’universo al limite dell’inverosimile cresce gradualmente la storia d’amore tra Adam e Eden. Un amore però impossibile perché, abitanti rispettivamente del mondo di sotto e del mondo di sopra, i due devono combattere contro la forza di gravità e contro la legge che impedisce contatti tra i due pianeti. I due si conoscono da bambini, nel punto in cui i due mondi quasi si toccano, e poi si innamorano iniziando un’appassionante relazione clandestina. Quando però vengono scoperti e un incidente lì divide per dieci anni, lui farà di tutto per riconquistare la sua amata.
Upside Down purtroppo non sfrutta al meglio l’idea di base. Nel sorprendente impianto scenografico realizzato dall’esperto Alex McDowell (Minority Report, La fabbrica di cioccolato), il regista e sceneggiatore Solanas sviluppa il racconto in maniera alquanto prevedibile e con trovate narrative piuttosto bizzarre (ad esempio, lui per poter riavvicinarsi ad Eden si inventa una crema ringiovanente che gli consente di lavorare nella sua stessa società). Il film che all’inizio si mostra come un buon mix di commedia sentimentale e fantapolitica, alla lunga perde di vista il suo interessante sottotesto sociale per dare spazio solo ed esclusivamente alla superficialità dei sentimenti messi in campo attraverso la storia d’amore tra i due protagonisti. Ma fortunatamente lo fa con onestà, senza presunzione e senza nascondere il suo intento di colpire facilmente al cuore e di accattivare lo spettatore con la sua magnificente costruzione visiva. Diventa così un film più per il grande pubblico che per palati fini, che valorizza al meglio la coppia di attori scelti come protagonisti: Jim Sturgess, ormai capace di sfuggire l’anonimato anche in Italia dopo la sua interpretazione ne La migliore offerta, e Kirsten Dunst, che svestiti i panni della Mary Jane di Spider Man domina ormai lo schermo qualunque ruolo le venga offerto.
Upside Down dal 28 febbraio 2013 nelle sale italiane.
di Antonio Valerio Spera