Uranio impoverito (Sergio Trenna - Flickr)
"" "Avevo 24 anni quando mi hanno diagnosticato il linfoma, oggi che ne ho dieci di più e sono ancora vivo. L'unica cosa che mi sta a cuore è garantire il futuro dei miei quattro figli. Perché oggi, grazie a Dio sto benino, ma non so cosa potrà accadere domani. E questa sentenza, finalmente, rende giustizia a me e ai tanti che come me si sono ammalati per servire la patria". Lorenzo Motta, ex sottocapo della Marina militare, oggi transitato nei ruoli civili del ministero della Difesa a causa della sua malattia, stringe nelle mani la sentenza emessa dalla quarta sezione del Consiglio di Stato che, per la prima volta in Italia, riconosce la "causa di servizio" a un militare ammalatosi dopo l'esposizione ripetuta a polveri di uranio impoverito nei teatri di guerra (da la Repubblica del 6 marzo 2016).
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