URUGUAY (3-4-1-2) Muslera; Victorino, Lugano, Godin; M.Pereira, D.Perez (dal 43' s.t. Eguren), Arevalo, A.Pereira; N.Gonzalez (dal 18' s.t. Lodeiro); Suarez (dal 29' s.t. Abreu), Forlan. (Castillo, Silva, Fucile, Gargano, Cavani, Scotti, A.Fernandez, S.Fernandez, Caceres). All. Tabarez.
FRANCIA (4-2-3-1) Lloris; Sagna, Gallas, Abidal, Evra; Toulalan, Diaby; Govou (dal 40' s. t. Gignac), Gourcuff (dal 30' s.t. Malouda), Ribery; Anelka (dal 27' s. t. Henry). (Mandanda, Carrasso, Reveillere, Planus, D.Cissè, Squillaci, A. Diarra, Valbuena, Clichy). All. Domenech.
ARBITRO Nishimura (Giappone).
NOTE espulso Lodeiro al 36' s.t. per doppia ammonizione (c.n.r e gioco scorretto). Ammoniti: Victorino per gioco scorretto, Lugano per proteste, Evra, Ribery e Toulalan per gioco scorretto. Spettatori 64.100. Angoli 0-4. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 3-7. In fuorigioco 3-2. Recuperi 1' p.t.; s.t 3'.
Domenech, pourquoi? Convocazioni astrologiche, hotel extralusso e spogliatoio compatto: contro di lui, però. Nella «prima» della Francia al Mondiale sudafricano, i mille dissidi interni finiscono col ripercuotersi sul terreno di gioco del Green Point Stadium di Città del Capo. Complici - involontari, a dirla tutta - della magra figura transalpina, gli uruguagi di Forlan e poco altro: le lacune della Celeste sono parse evidenti, e non basta certo la garra charrúa ad arginarle, anzi - vedasi, in proposito, l'espulsione di Lodeiro, maturata in venti minuti scarsi di gioco.
Venendo al racconto della partita, balza immediatamente agli occhi la bislacca scelta fatta da Domenech per scavalcare la muraglia umana di centrocampisti eretta da Tabarez: lancio lungo per Anelka, di cui si prende cura l'armadio - e capitano uruguagio - Lugano, uno che di testa ha pochi rivali, ed Anelka non fa certo parte di questo ristretto club. Con il passare dei minuti alla Francia si apre qualche spiraglio, ma l'assenza di idee riduce i transalpini ad una serie di iniziative individuali cui Eupalla nega la grazia: Ribery e Gourcuff ci provano vanamente, Govou neppure quello, ed i polmoni dell'inedita ma efficace coppia composta da Toulalan e Diaby non ringraziano di certo. Tra gli uruguagi si mette in mostra Victorino, abile nello sbrogliare qualche situazione dai possibili risvolti negativi, mentre Forlan deve giocare per due: Luis Suarez è un ectoplasma, sembra il gemello bidone del capocannoniere dell'Eredivisie. Il pareggio «con gli occhiali» che sigilla il primo tempo ci sta tutto.
Perché il risultato si sblocchi è necessario l'ingresso di una punta: ci sarebbe Benzema, peccato sia stato lasciato a casa. Quindi Domenech vira su Henry, che subentra al poco partecipe Anelka (tutto, ma non centravanti nel 4-2-3-1) senza però lasciare il segno. Segue qualche incomprensione tattica con l'ingresso di Malouda al posto di uno spento - e troppo poco carismatico? A Milanello non lo rimpiange nessuno - Gourcuff: Ribery va al centro, in un ruolo a lui poco gradito per sua stessa ammissione ed in cui, difatti, non combina granché. Nel frattempo l'Uruguay ha sì sfiorato il gol con una volée di Forlan, ma è anche rimasto in inferiorità numerica: Lodeiro, ventun'anni certificati da una sciocchezza inammisibile per chi prende parte ad un campionato del mondo, è fuori. L'asso nella manica di Domenech, sfoderato quando ormai al termine manca pochissimo, si chiama Gignac: ci sarebbe da discutere sulla tardiva sostituzione di un impalpabile Govou, del dislocamento di Malouda a destra e di qualcos'altro, ma il recupero si esaurisce attorno ad una punizione dai 25 metri calciata da Henry sulla testa tutta matta del «Loco» Abreu, subentrato a Suarez. A proposito di Suarez: chi ne auspicava una staffetta con Cavani è rimasto deluso, così come gli altri «italiani» facenti parte della selezione uruguagia, tutti lasciati in panchina da Tabarez.
Fonte: Mondiali di Calcio 2010