Usa 2012. Il punto della situazione

Creato il 27 luglio 2012 da Fabio1983
A marzo ci prendemmo la briga, su queste pagine, di fare un pronostico: a novembre Obama riconquisterà la Casa Bianca. La convinzione derivava da alcuni dati, soprattutto sul lavoro, che di fatto rilanciavano l’investitura del presidente uscente data la risalita del tasso di occupazione (mentre a gennaio la disoccupazione era scesa all’8,3%). Cosa è cambiato da allora? Non moltissimo, restiamo sostanzialmente della stessa idea. Tuttavia dobbiamo ravvisare, per onor di cronaca, il mutamento di alcuni scenari, dirimenti al fine di analizzare correttamente la corsa alle presidenziali Usa. Se a marzo alcune rilevazioni indicavano un vantaggio di Obama rispetto a Romney di circa dieci punti, oggi la situazione ha preso un’altra piega. L’ex governatore del Massachusetts ha recuperato terreno e quasi tutti i sondaggi danno entrambi i candidati in parità (anche se per taluni istituti Obama conserva ancora un discreto vantaggio). Generalmente, a poche settimane dal voto, risultati del genere sono da considerarsi del tutto normali. Andiamo perciò ad analizzare gli altri aspetti che certamente caratterizzeranno gli ultimi scorci di campagna elettorale. I dati sull’occupazione sono rimasti grosso modo invariati, cioè al di sotto delle aspettative. In altri termini: non negativi, ma neppure nulla di cui rallegrarsi. Secondo una recente ricerca della Federal Reserve sulle finanze dei consumatori è stata la classe media a risentire maggiormente della crisi economica. Dal 2007 al 2010, infatti, il reddito mediano della classe media è calato del 7,7%, passando da 49.600 dollari nel 2007 a 45.800 dollari nel 2010. Nel medesimo arco temporale il patrimonio netto mediano è calato invece del 38,8%, diminuendo da 126.400 dollari nel 2007 a 77.300 nel 2010 (non troppo lontano dal record negativo del 1992). Ad avere influito è stato soprattutto lo scoppio della bolla immobiliare: dal settembre 2007 al settembre 2010 i prezzi delle case sono scesi del 22%. E’ vero però che negli ultimi mesi il mercato immobiliare ha evidenziato una leggera ripresa, nonostante l’economia americana risulti ferma (e a tale proposito la Fed non ha escluso interventi che possano stimolare la crescita). Sull’economia, come evidenziato da un sondaggio di Usa Today di pochi giorni fa, Mitt Romney ispira più fiducia di Obama e il candidato repubblicano ha potuto approfittare del momento per attaccare l’inquilino della Casa Bianca, reo di “non credere nella libera impresa” (Obama si era precedentemente rivolto ad alcuni imprenditori ricordando loro l’importanza del pubblico).
(continua su T-Mag)

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