Usa: bufera di neve “Jonas”, almeno 19 le vittime. In Virginia oltre un metro di neve

Creato il 24 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ ormai di diciannove morti il bilancio delle vittime della maxi tempesta di neve che ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti. Le cause sono gli incidenti stradali in Arkansas, North Carolina, Kentucky, Ohio, Tennesse e Virginia. Tre persone sono invece morte a New York e una in Maryland colpite da infarto dopo ore trascorse a spalare la neve davanti alle proprie abitazioni. Oltre 85 milioni di cittadini in 20 stati sono coinvolti dall’arrivo di ”Jonas”, che ha portato alla cancellazione di quasi seimila voli. L’emergenza meteo riguarda 22 stati Usa, 6 dei quali hanno dichiarato lo stato di emergenza.

La diretta di Time Square, a New York.

Sale a 19 il numero dei morti per il maltempo negli Usa dopo la tempesta di neve che si è abbattuta sulla East Coast e che, per alcune città, continuerà almeno fino a domenica. Quasi 7mila i voli cancellati nelle principali città che hanno registrato anche parecchi disagi sulle strade. Tre i morti a New York: due nel Queens e una a Staten Island. Si tratta di persone colpite da infarto dopo ore che stavano spalando la neve davanti alle proprie abitazioni. Sei morti solo nel North Carolina a causa di incidenti stradali provocati dal ghiaccio. Su Washington continua a cadere la neve che ha già raggiunto i 22 centimetri provocando disagi ai tre aeroporti con scarse condizioni di visibilità.

Il Pentagono ha inviato oltre 2.300 uomini della Guarda Nazionale negli stati colpiti: 490 solo in Virginia, dove è caduto oltre un metro di neve. In 11 stati, compreso quello di New York, è stato dichiarato lo stato di emergenza. Secondo il Servizio meteorologico nazionale, a Washington sono previsti fino a 76 centimetri di neve da qui a domenica, quando è previsto il picco della tempesta, con venti fino a 80 chilometri all’ora. I media americani hanno riferito che in Virginia sono stati registrati nella notte un migliaio di incidenti stradali.

Decine di migliaia di case sono senza corrente e sono stati segnalati ingorghi automobilistici di oltre 50 kilometri in Kentucky e Pennsylvania. La Croce Rossa ha creato dei rifugi lungo la strada e la Polizia di Stato ha scritto su Twitter che gli agenti stanno rifornendo di acqua, carburante e snack gli automobilisti, alcuni dei quali sono rimasti bloccati per oltre 12 ore.

Cancellati da ieri tutti i voli all’aeroporto di La Guardia a New York e fermato il servizio degli autobus. Il trasporto pubblico è stato già bloccato a Washington, Baltimora, Filadelfia e nel New Jersey. Il sindaco Bill de Blasio ha emanato un’ordinanza che vieta la circolazione delle auto in tutta la città. “Vietato qualsiasi spostamento che non sia di emergenza a New York”, ha scritto su Twitter dove ha postato l’ordinanza con effetto immediato e della durata di cinque giorni, a ameno di estensioni o revoche anticipate. Chiunque verrà trovato alla guida sulle strade della città rischia l’arresto. Sospeso anche il servizio ferroviario locale e parte del servizio della metropolitana.

Anche il vicepresidente americano, Joe Biden, ha subito disagi. Di ritorno dall’Europa – dove ha partecipato al World Economic Forum di Davos e fatto tappa a Istanbul – è stato costretto ad atterrare a Miami a causa della tempesta di neve abbattutasi su Washington. Il ritorno nella capitale con l’Air Force 2 è previsto quando miglioreranno le condizioni meteo.

Per approfondire:

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