Usa, il clima minaccia le aziende: spese per miliardi di dollari all’anno

Creato il 25 giugno 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Il cambiamento climatico potrebbe costare agli Stati Uniti miliardi di dollari ed è una minaccia per le aziende americane, che devono trattarlo così come trattano gli altri rischi economici. A lanciare l’allarme è uno studio bipartisan sponsorizzato dall’ex segretario al Tesoro Henry Paulson, dall’ex sindaco di New York Michael Bloomberg e dal miliardario democratico Tom Seyer: analizzate le ricadute sulle case, sui raccolti e sull’elettricità.

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Usa, i futuri costi sul clima e le conseguenze socio-economiche. Tra i costi economici che si prevedono per gli Usa nel corso dei prossimi 25 anni vengono conteggiate perdite di proprietà private a causa di uragani e tempeste, per 35 miliardi di dollari all’anno, una diminuzione della rendita dei raccolti del 14%, con un costo per i coltivatori di mais e frumento di decine di miliardi di dollari, ondate di calore che dovrebbero pesare fino a 12 miliardi in elettricità agli utenti ogni 12 mesi. E le cose potrebbero peggiorare ancora.

La denuncia di Paulson al Wall Street Journal. “Il punto di uno studio bipartisan è quello di mostrare che si è d’accordo sulla natura del problema, ovvero che il cambiamento climatico è un grande rischio economico” afferma Paulson in un’intervista al Wall Street Journal. Lo studio, chiamato Risky Business, sarà presentato alla Casa Bianca, e promosso nelle prossime settimane fra le aziende. Paulson ne parlerà anche nel suo prossimo viaggio in Cina.

Uno degli obiettivi dello studio è quello di sensibilizzare i politici, molti dei quali restano scettici sull’impatto del cambiamento climatico e ritengono potenziali soluzioni troppo costose. Ad applaudire al tentativo è il presidente della Reinsurance Association of America, Frank Nutter: “E’ essenziale che l’industria tenga in considerazione il cambiamento climatico e che sia incluso nella valutazione del rischio”. Anche molte fra le aziende non sono però convinte, come dimostra l’opposizione ai nuovi standard per le emissioni proposti dal presidente Barack Obama, con la US Chamber of Commerce, la confindustria americana, che li ha criticati perchè si tradurranno nella perdita di posti di lavoro e aumenteranno i costi di fare impresa.

(ansa.it)


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