USA: legge che vieta il finanziamento all’aborto è approvata dalla Camera

Creato il 23 febbraio 2011 da Uccronline

Un forte vento conservatore soffia negli Stati Uniti d’America. Lo avevamo profetizzato già tre mesi fa (cfr. Ultimissima 4/11/10), quando informavamo che i Repubblicani cattolici erano riusciti a conquistare la Camera. A inizio mese invece, un pò nello scetticismo dei nostri lettori, annunciavamo dell’intenzione di John Boehner, il nuovo speaker della Camera degli Stati Uniti, di voler togliere il finanziamento all’aborto come principale priorità (cfr. Ultimissima 4/2/11). Ad incrementare la situazione è stata anche la bufera piovuta sulla Planned Parenthood, il più grande ente abortista americano e internazionale, quando degli attivisti pro-life hanno scoperto attraverso video amatoriali che i dipendenti dell’impero abortista sfruttavano la prostituzione minorile (cfr. Ultimissima 7/2/11). Sono passati pochi giorni e la Camera del Congresso degli Stati uniti ha approvato il 19/2/11 la proposta repubblicana di bloccare i finanziamenti federali per la Planned Parenthood. Il provvedimento, passato con 240 voti favorevoli e 185 contrari, è una prima grande vittoria degli antiabortisti, guidati dal deputato repubblicano dell’Indiana Mike Pence, secondo cui i soldi dei contribuenti non vanno utilizzati per finanziare istituzioni che promuovono l’aborto. Ora toccherò al Senato, anche se in quel contesto la presenza di democratici sarà maggiore. In Italia la notizia è riportata da VirgilioNotizie e da America24. Esultano sul The Washington Post: «John Bohner affonderà il Planned Parenthood? Purtroppo questa legge non nega i finanziamenti agli ospedali che uccidono i bambini non ancora nati. Lasceremo la lotta degli ospedali per un altro giorno. Detto qeusto, mi rallegro se il disegno è diventato legge, negando così al Planned Parenthood i nostri soldi». Si parla di “vittoria simbolica” poiché sarà dura che passi anche al Senato, anche se «la vittoria del Planned Parenthood non pare essere assicurata». Pllauso è arrivato anche dai Vescovi americani, come riporta RadioVaticana.


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