Mosca, Russia, 17 mag 2011, giorno 127, 18:14, Piazza Rossa
Piove. Una giornata uggiosa a Mosca non è certo un fenomeno che mette allegria. Camminare è sconsigliato, a meno che non si desideri essere inzuppati dalla testa in giù. L’ombrello non fa parte del mio corredo da viaggiatore e il piumino cinese ha qualche lacuna, anche se devo dire che è il prodotto cinese più longevo che abbia mai acquistato. In questa giornata che mette tristezza ho preso informazioni su come uscire dalla Russia. Non è stato facile. I moscoviti, e soprattutto i moscoviti che lavorano nelle biglietterie, hanno zero conoscenza dell’inglese e ancora meno pazienza. Il più delle volte, una volta capito che la conversazione è a senso unico, ti guardano con disprezzo ed esasperazione e passano a quello dopo di te. Devo dire che se non sapessi nemmeno leggere la loro lingua sarei come in Cina, forse peggio. La metropolitana di Mosca è praticamente priva di informazioni visive. Niente colori delle linee, poche cartine, a volte persino le frecce sono sostituite dalle parole. Tutto è scritto, nulla è disegnato. Per ogni stazione c’è una scritta sola con il nome della stazione e quella scritta è sempre in cirillico. Se non sapessi leggere sarei fregato completamente. L’ufficio informazioni turistico non c’è, almeno non dove dovrebbe essere secondo Google e la Lonely Planet. La cartina me l’ha regalata dal nulla un biellorusso che ho incontrato per caso. Mosca non è una città facile, non ti da un caldo benvenuto e non pensa minimamente a te o alle tue esigenze. E’ rude, fredda e grigia, soprattutto quando piove. Per tutti coloro che si sono chiesti se sia meglio Mosca o San Pietroburgo la risposta è semplicissima: clamorosamente San Pietroburgo. Almeno secondo me.
Ma torniamo a noi, ai biglietti, alla mia via d’uscita. A San Pietroburgo tutti i miei problemi erano risolti da Irina e da Roman, i gestori dell’ostello Apple Hostel Italy (Italy perchè si trova in Italianskaya Ula o qualcosa del genere). Gentili e disponibili mi aiutavano con tutte le prenotazioni e a ricercare i prezzi che non riuscivo a trovare: praticamente tutti. Il sito delle ferrovie russe è in russo e in inglese, solo che nella versione inglese non hai i prezzi e non pui prenotare. Ti dice solo se c’è il treno. Ai russi piace questa cosa, favorire il compatriota e non lo straniero. Si riscontra spesso. Anche per i teatri o per i musei: il russo paga meno, lo straniero di più. Nei musei i titoli delle opere sono bilingue (non sempre), ma le didascalie solo in russo. Decisamente è meglio sapere un po’ di lingua per venire in Russia, almeno leggerla. Dopo aver raccolto informazioni autonomamente fra internet e altri viaggiatori sono giunto a credere che il modo migliore per lasciare la Russia sia un treno o per Berlino o per Kiev. Ci ho messo tipo mezz’ora per chiedere alla bigliettaia le informazioni sul treno per Berlino. Ero da solo, non c’era nessuno dopo di me, avevo trovato uno di quegli orari morti, quindi è stata obbligata ad ascoltarmi. Un po’ di russo, poco, e molta mimica, ha capito cosa cercavo. Il treno per Berlino parte alle 23:44 dalla stazione di Belorusskaya e arriva a Berlino il giorno dopo circa alla stessa ora. Il biglietto costa 170 Euro circa e per attraversare la Biellorussia ci vuole un visto di transito che può essere fatto a bordo del treno. Di quest’ultima informazione non mi fido molto, credo anzi che la bigliettaia mi abbia detto “Da, da, da” solo per levarmi di torno. Il problema è che a Berlino non c’è poi il collegamento in bus con Bologna. Dovrei andare ad Hanover o a Francoforte e poi da lì a Bologna e tutto questo giro comporta una grossa spesa. Per Kiev, invece, il treno parte dalla stazione di Kievskaya (sì Mosca ha una stazione più o meno per ogni punto cardinale e ognuna reca il nome della città dell’ex Unione Sovietica che è in linea per quel punto. Quella di S. Pietroburgo si chiama Leningradskaya) ogni giorno e il biglietto costa circa 40 Euro. Una volta a Kiev non ho intenzione di prendere l’ifinito bus per Bologna, quindi dovrei cercare un tappa intermedia, tipo Vienna, Varsavia o Cracovia. Anche volendo, non si può fare prima. L’aereo è fuori discussione. Nemmeno se fosse gratis. Entrare o uscire, con la Russia niente è facile.