Voglio invece provare a fare uno sforzo di fantasia per verificare se c'è una via d'uscita, una possibilità di fermare il treno che ci sta trascinando nel baratro (ringrazio Eduardo per la provocazione). Come ho già scritto su queste pagine,il problema fondamentale è che il liberismo attribuisce all'economia un primato nei confronti della politica: L'economia controlla la politica e i risultati sono quelli che vediamo oggi. A conferma di questo rapporto squilibratola BCE, che controlla la moneta e tutto ciò che la riguarda, è un soggetto privato indipendente dal potere politico. La politica monetaria e finanziaria europea è in mano alla BCE e non alle istituzioni politiche. Se la moneta fosse gestita dalla Volkswagen o dalla Auchan sarebbe la stessa cosa.La domanda sorge spontanea: come fanno i governi nazionali (politici democraticamente eletti dai rispettivi cittadini) a reagire agli attacchi degli speculatori se non hanno il controllo della moneta? Semplice,non possono. Infatti subiscono passivamente e tutte le manovre che si inventano sono destinate al fallimento.Tutto quello che fa la BCE per difendere titoli e moneta, lo fa non perché sia dovuto, ma perché decide che quella operazione le conviene. In fondo,se l'Euro sparisse la BCE se ne andrebbe con luiDi fronte a tutto questo sono sempre di più le persone che invocano l'uscita dall'Euro e, magari, la dichiarazione formale di fallimento (“default” per chi non ama termini troppo forti). Una cosa che equivale per l'Italia alla cancellazione di un debito di 1900 miliardi e ad un risparmio immediato di circa 90 miliardi di Euro l'anno, l'ammontare degli interessi pagati sul debito pubblico. Certo non sarebbe una soluzione indolore, ma considerato chela Grecia è già tecnicamente fallita (anche se non lo dichiarano ufficialmente) e che l'Italia segue a ruota lo stesso destino, forse l'ipotesi va messa in conto. Del resto questo stillicidio che stiamo vivendo potrebbe portarci a conseguenze anche peggiori.C'è chi dice chese salta l'Euro torneremmo al medioevo, tutti contro tutti, a farci guerra per la supremazia territoriale e per la conquista di risorse naturali. Probabile, del resto la crisi del 1929 è finita con la seconda guerra mondiale.
Oppure...Oppure interveniamo subito correggendo i difetti di fondo di questo sistema.
Si tratta diinvertire il rapporto tra politica ed economia, attribuendo alla politica il primato estabilendo regole precise dentro le quali l'economia deve muoversi: la politica è democratica (almeno in Europa) l'economia no, quindi questo cambio di visione è dettato dal semplice buon senso.Per rendere efficace questo nuovo rapportoè indispensabile che la BCE venga resa pubblica e messa sotto il diretto controllo del governo europeo. A questo punto la BCE, essendo niente altro che un ente pubblico, non presta più il denaro ma si limita a stamparlo e a curarne la distribuzione, chela proprietà di quel denaro è degli europei
E il governo europeo deve essere veramente tale, cioè un'istituzione democraticamente eletta dai cittadini.Si tratta cioè di rilanciare il progetto europeo, piuttosto che abbandonarlo, e portarlo a compimento,creando un vero e proprio Stato. Uno Stato finalmente capace di governare in modo legittimo e di incidere sulle decisioni anche di portata mondiale. Uno Stato che avrebbe la forza di contrapporsi agli sciacalli che oggi fanno il bello e il cattivo tempo.
Non sarà facile e non si risolveranno tutti i problemi, ma si getteranno le basi per realizzare un nuovo modo di stare insieme, collaborando e dimostrando diessere capaci di saper rinunciare al controllo del proprio orticello in cambio di un orto molto più grande condiviso con altri.La moneta, da sempre, è uno strumento in mano allo Stato; oggi l'Europa si ritrova con Stati senza moneta e con una moneta senza Stato.Questa situazione va sanata, in un modo o nell'altro.A noi decidere se farlo a prezzo di guerre e distruzioni oppure cavalcando grandi ideali.Da Pleonastico