Björn Brembs, in un articolo importante, si chiede se i ricercatori possano davvero considerarsi soltanto vittime dell’attuale malattia della comunicazione scientifica – la privatizzazione dei suoi archivi e del suo sistema di valutazione – o se non ci sia anche il concorso di colpa di una loro condizione di minorità divenuta seconda natura. Per guarire, suggerisce una soluzione tanto semplice quanto radicale: se ne può leggere un resoconto dettagliato sul sito dell’Aisa, qui.