Uscite discografiche 2011: Clap your hands say yeah - Hysterical

Da Sonofmarketing @SonOfMarketing


Molte band di oggi dovrebbero fare come i Clap your hands say yeah: una pausa di qualche anno, silenzio ricreativo, per poi tornare a calcare le scene con un disco fresco, genuino, pieno di energia. Meglio aspettare anziché produrre un disco dopo l'altro col rischio di ottenere opere sovrapponibili e risultati poco felici. In questi anni, la band di Brooklyn non è stata certo con le mani in mano e, dopo aver ripulito e rassettato l'armadio delle idee, torna con un nuovo disco tutto da ascoltare, Hysterical, prodotto da John Congleton (Explosions in the sky, St. Vincent, The Roots). Il risultato è un ottimo prodotto indie rock, come il precedente del resto, Some loud thunder del 2007. Stavolta però le influenze new wave e synth pop anni '80 emergono con più evidenza. Chiunque conosca un po' di musica riconoscerà con piacere il tiro dei Talking Heads, la sperimentazione vintage dei Velvet e le atmosfere più spensierate dei Cure.

Finalmente il disco della maturità? Difficile dirlo. I CYHSY sono uno di quei gruppi capaci di sorprendere in continuazione. Basta andarsi a riascoltare qualche vecchio pezzo per capirlo: l'estro creativo e sperimentale colpiscono all'istante. Personaggi del calibro di Bowie e Byrne sono stati più volte avvistati a qualche loro concerto… Insomma, un gruppo da tenere in considerazione.

Canzoni come The same mistake, Ketamine and ecstasy o Maniac si rafforzano di riff incalzanti su cui la voce di Alec Ounsworth si espande dolcemente, raggiungendo una timbrica più chiara e pulita rispetto al passato (se ascoltate con attenzione, nelle note più alte sembra di sentir cantare Bono Vox o il Thom Yorke di Ripcord!). In questa potente mistura di sintetizzatori e chitarre riverberate, compaiono anche ballate effervescenti, adatte ad allentare la presa. Misspent youth e In a motel, ad esempio.

Ascoltando il disco durante momenti diversi della giornata, questo sembrerà ogni volta diverso, arricchito di qualche dettaglio in più; questo perché l'atmosfera dell'album è davvero isterica. E' proprio la tensione emotiva raccolta nelle undici tracce a mantenere il tutto in perfetto equilibrio. Lo si capisce col tempo, lasciando fermentare le sensazioni tra un ascolto e l'altro (ovvero quel che si dovrebbe fare con qualsiasi disco prima di giudicare a lingua sciolta).

Idiot e The witness dull surprise sono le canzoni più significative. Il trionfante tappeto di sintetizzatori dell'una e l'atmosfera solare dell'altra riassumono vivacemente l'intera opera. Qualcuno potrà definire Hysterical l'album più mainstream dei CYHSY, a tratti molto vicino ai più commerciali The killers; in verità la band americana si è soltanto evoluta in un sound più ricercato, per certi versi più definito, dimostrandosi capace di rinnovarsi nonostante gli elementi di base siano gli stessi degli esordi. Per essere un gruppo appartenente a un mondo musicale in crisi d'identità (quello di oggi), alla costante ricerca di qualcosa di nuovo, direi che possiamo accontentarci.  

Filippo Infante
 

Voto: 7/10


Tracklist:

1. Same Mistake
2. Hysterical
3. Misspent Youth
4. Maniac
5. Into Your Alien Arms
6. In A Motel
7. Yesterday, Never
8. Idiot
9. Siesta (For Snake)
10. Ketamine And Ectasy
11. The Witness’ Dull Surprise
12. Adam’s Plane