Questo articolo è stato scritto ed è stato pubblicato per www.beatbear.it
Gli Scumbag Philosopher sono il risultato delle esperienze passate di Anne Reekie (batteria) e Adam Green (basso) che nel 1996 formavano i Fiel Garvie che raggiunsero una certa notorietà col singolo “For What I Love” ed ebbero un ottimo riscontro di critica e pubblico. L'esperienza si chiuse nel 2006 con la pubblicazione di “Caught Laughing”. Successivamente misero su i Fuck Dress, l'anticamera dei Scumbag (in cui militano anche Jon Burke alla chitarra e Grant Madden all voce), che diventaro famosi per il singolo (e per il video) di God is Dead so I Listen to the Radiohead (allora proposta con il titolo Suburban Nietzsche Freak), che è stato riproposto per “It means nothing so It Means Nothing”, disco prodotto dalla Words On Music (che vanta artisti come Lorna, Almost Charlie e Should).
Per capire lo spirito dell'album basta leggere il titolo (chiaro riferimento all'esistenzialismo), vedere l'artwork con la statua di Nietzsche (il disco è un chiaro omaggio al filosofo tedesco), e leggere i testi che fanno una critica ironica e non moralista della società odierna; il tutto senza risultare pesanti e pedanti, ma con un tocco di amara allegria che li rende del tutto originali e li contraddistingue dalla profonda cupezza che contraddistingue il genere.
Per quanto concerne le sonorità invece, alla base c'è un solido post-punk con la voce di Grant Madden che ricorda molto le interpretazioni delle voci di Fall; Wire e Gang of Four. Il revival del post-punk è in sovraesposizione ma gli Scumbag Philosopher riescono a distinguersi anche per le incursioni di altri generi (soprattutto l'indie-rock generazionale degli anni 00).
E il primo pezzo Thickbox Excerise riassume perfettamente quanto detto: chitarra pulsante e caotica, un cantato solenne che si avvicina molto allo spoken-word che si intreccia perfettamente con il controcanto femminile. I Like sums ha un suono più ossessivo e ripetitivo, il basso è ostinato e che prende in giro le migliaia di statistiche ci circondano; Your Heroes at home (e anche Isolation), fra le migliori del disco, ha un piglio più accattivante, anche nel testo (che ha anche dell'esilarante) contro la cultura della celebrità (Brandon Flowers has forgotten it's a bin day, Chris Martin has a gas bill to pay). Si prosegue con le martellanti Scumbag Philosopher e (la stupenda) God is Dead so I Listen to the Radiohead (che ha rimandi a Ecce Homo di Nietzsche): il ritornello difficilmente andrà via dalla vostra testa. Con Sunshine Corporate (critica ad un certo atteggiamento di alcune aziende) e Social Networking Site (Add me, but in the same room)si ritorna ai mood iniziale dell'album; La conclusiva On the ShortWave è quella che risente di più delle derive indie.
Senza musica la vita sarebbe un errore: e sarebbe sbagliato non ascoltare questo disco con cui gli Scumbag hanno dimostrato oltre ad un elevata capacità di scrittura, una notevole inventiva e abilità negli arrangiamenti, riuscendo a modernizzare un genere iperinflazionato.
Voto: 8/10
Nicola Orlandino
Tracklist:
Tickbox Exercise
I like Sums
Your Heroes at Home
Isolation
Scumbag Philosopher
God is dead so i Listen to the Radiohead
Sunshine Corporation
Social Networking Site
On the ShortWave