La proposta, frutto del confronto con le redazioni, sarà ora sottoposta a referendum, dal 19 al 22 marzo. Dopo che l'azienda ha fatto la sua mossa - con l'approvazione in cda del piano di riforma dei tg messo a punto dal dg Luigi Gubitosi, che prevede come primo step il passaggio a due newsroom (una con Tg1, Tg2 e Rai Parlamento, l'altra con Tg3, Rainews24 e Tgr) - e mentre il governo - che si appresta a varare in Cdm la sua proposta - e le forze politiche discutono di riforma della governance, il sindacato dei giornalisti rilancia. La proposta - raccontano i partecipanti all'assemblea - è una soluzione radicale, con un solo 'dipartimentò di 'newsgathering', cioè di raccolta delle notizie, e un solo direttore, affiancato da responsabili editoriali per ciascun 'marchiò, in modo da garantire e rafforzare l'identità storica delle diverse testate, sotto le quali andrebbe ricondotta anche l'informazione di rete, a partire dagli approfondimenti, nella convinzione che l'informazione spetti esclusivamente ai giornalisti.
Quanto alle attuali organizzazioni gerarchiche, il sindacato si impegna a garantire livelli occupazionali, storie professionali e diritti maturati. All'assemblea hanno partecipato diverse centinaia di giornalisti, a testimoniare la grande voglia di partecipazione: il dibattito - si apprende - è stato intenso. La proposta sarà ora discussa in tutte le redazioni e sottoposta a referendum: potranno votare tutti i giornalisti della tv pubblica, anche i non iscritti all'Usigrai. Sulla base del mandato, il sindacato è pronto a trattare con l'azienda, ma anche a presentare la proposta alle istituzioni, per dare un segnale chiaro di coinvolgimento in un momento cruciale per il futuro dell'aziend