Nello svolgimento del secondo processo che vede affrontarsi Apple e Samsung l’US Patent & Trading Office ha respinto parte di un brevetto della società di Cupertino sul sistema di predizione del testo. Samsung chiede la revisione della sentenza.
Continua a potersi protrarre l’accesa battaglia legale tra Apple e Samsung che è possibile affrontare a colpi di brevetti e rivendicazioni senza concedere alcun quartiere.
Il primo capitolo della guerra tra i due mastodontici produttori di elettronica da consumo si era pertanto concluso a favore della società statunitense ma la complessità della causa ha reso necessario l’avvio di un secondo procedimento.
La seconda parte dello scontro era riferita a cinque brevetti di Apple, relativi ad alcune funzioni dell’iPhone, che sarebbero stati violati da Samsung.
La società di Cupertino ha anche chiesto come risarcimento più 2 miliardi di dollari e si è vista quindi aggiudicare una cifra ben inferiore, pari a 119.625.000 dollari, per la violazione di tre dei cinque brevetti in causa.
Un nuovo elemento però potrebbe cambiare, almeno in parte, il corso degli eventi in favore di Samsung.
In una recente richiesta che è stata presentata al tribunale la compagnia coreana ha riportato l’attenzione su uno dei tre brevetti incriminati, il documento 8,074,172 intitolato “Metodo, sistema e interfaccia grafica per fornire raccomandazioni sui vocaboli”.
In questa occasione entra poi in gioco anche l’US Patent and Trading Office, l’ufficio brevetti statunitense, sollecitato ad un riesame ex-parte del sopraccitato brevetto.
L’attestato ’172, come si può evincere dal titolo, riguarda il sistema di predizione e completamento del testo e secondo l’USPTO l’approccio presentato da Apple in alcuni dei punti del brevetto era già stato tentato da altri.
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