Il centro storico di Firenze racchiude una enorme ricchezza di capolavori, un patrimonio cheil mondo intero ci invidia, da non perdere i Musei, i Palazzi storici, la lussureggiante Piazza della Signoria, il Ponte Vecchio sull’Arno, dove si raccontano storie davvero speciali e non poteva mancare la musica. Giovedì 16 ottobre 2014, il Teatro Puccini di Firenze è diventato la “location” ideale per contenere un prodotto di “rock e moderna classicità”. Si è raccontato in “note”, la storia musicale, protagonisti gli UT New Trolls, dei due “gran signori” degli anni ’70, Gianni Belleno alla batteria e voce, Maurizio Salvi all’hammond, tastiere e cori, accompagnati da Claudio Cinquegrana alla chitarra e cori, Umberto Dada alla voce, Stefano Genti alle tastiere e voce, Paolo Zanetti al basso; per l’occasione, li affianca una solista d’eccezione, Elisabetta Garetti, primo violino dell’Orchestra Carlo Felice di Genova.Sul palco, per l’apertura della serata “ Le porte non aperte”. La band, ha proposto sonorità interessanti e brani di ottima fattura, e, con il loro personalissimo contributo, hanno fatto da cornice allo spettacolo.Ma eccoli sul palco gli UT NEW TROLLS. Ed è subito “ Intro- Muddy Madalen- I Cavalieri del lago dell’Ontario e L’Amico della porta accanto ”. Sale sul palco Elisabetta ed è subito “ Concerto Grosso per i New Trolls 1 e 2 ”, partiture che attraversano diversi linguaggi e spalancano nuovi territori, vanno dalla passionalità della musica classica, alla dinamicità del rock, per la sua intrinseca bellezza, sono capolavori in grande stile, caposaldo del rock progressivo. Sono il frutto della creatività di Luis Bacalov e magistralmente interpretati dai New Trolls.Sale la temperatura con “Nella sala vuota” e l’assolo di Gianni (in gran serata), “Paolo e Francesca, “Chi mi può capire” e “C’è troppa guerra”.
Vero capolavoro, un aggettivo da spendere sotto la sollecitazione dell’entusiasmo, da pronunciare alla fine di un lungo concerto, interessante e delizioso, un percorso di storie raccolte e musicate. La vera forza di partiture straordinarie, nel descrivere i passaggi di un patrimonio musicale, che l’esperienza del passato, ha portato ai giorni nostri, gloriose stagioni con musiche, “tutte d’un pezzo”, che rendono giustizia a sonorità di altissimo livello e bellezza. In più occasioni, sono saliti in cattedra: Gianni, Maurizio, Claudio, Stefano, Umberto, Paolo, Elisabetta e non basterebbe, l’arte di Giotto, per dipingere le emozioni che hanno firmato.La serata, un mirabile e un interrotto groviglio di rock, classica e pop, un programma di livello assoluto, che ha spaziato nel repertorio del rock progressivo più amato, con straordinarie escursioni melodiche dalle venature romantiche con “Una Miniera” e a chiudere le oltre due ore di live “ La carezza della sera”con un cantante d’eccezione per simpatia e disponibilità Silvano Brazzi.Chiamati a gran voce, eccoli di nuovo sul palco e salutano con “Oltre il cielo”.
La necessità di considerare al centro di un nuovo modo di vedere, con lo specifico obiettivo di dare aiuto e sostegno ai piccoli che soffrono, per provare a migliorare la qualità della vita, si è rafforzata la collaborazione tra la musica e la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Anna Meyer, di Firenze. L’iniziativa è di quelle importanti, non soltanto dal punto di vista artistico, ma anche per il contenuto umano fortissimo e l’arte musicale apre le porte alla solidarietà, una parte dell’incasso è stato devoluto a favore dei bambini.
E la storia continua.