Ultimamente molti mi chiedono perché sia triste e molti mi chiedono cosa vorrei.
Non lo so e non lo so.
Migliaia di ragioni e migliaia di vorrei mi danzano intorno come bolle di sapone, ma le bolle poi scoppiano e se ne va anche la certezza della tristezza.
Però stasera so, con la radio che va, che vorrei qualcuno a cui pensare quando guardo le travi calde di un luglio abituale e mai vissuto, che vorrei qualcuno da vedere mentre ripasso, parola per parola...
"Vorrei restare per sempre in un posto solo, per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia e il volo impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce, o nascondere in due sciocchezze che son commosso
vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito,
che l'oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse attendere all'infinito
e lo vorrei, perché non sono quando non ci sei, e resto solo coi pensieri miei, ed io..."