Una mamma utopica
Io sono un mamma in divenire.
E in quanto tale ho ancora una visione sicuramente molto utopica di quando il nano sarà qui.
Ancora infatti credo che riuscirò a gestire il nano e la mia vita.
Che non asseconderò ogni suo capriccio, che non lascerò che sia lui a dettare le regole.
Ancora credo che sarò capace di portarlo fuori con qualsiasi tempo senza aver paura che si ammali.
Che lo porterò ovunque io andrò nel marsupio, nell’ovetto, per la mano.
Ancora credo che sarò in grado di lasciarlo per qualche ora per respirare.
Che sarò in grado di lasciarlo andare quando sarà il momento.
Ancora credo che sarò in grado di essere me, Valentina, Pallina ed essere Mamma. La Mamma di Edoardo.
Nel mio mondo utopico infatti non voglio essere solo la mamma di Edoardo, ma voglio anche essere me, me stessa e me medesima.
Voglio essere una mamma autorevole, che sappia essere una contraddizione continua perchè capace di amare e farsi odiare, di essere dura ma amorevole, di essere indipendente ma presente.
Voglio essere l’ossimoro della mamma.
Voglio essere l’utopia della mamma che lavora ma ha il tempo e le energie da dedicare a suo figlio.
Voglio essere mamma a modo mio.
Voglio essere la mamy di Edoardo, una pallina tonda colorata e burrosa.