Uva champagne

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Lo Champagne


Lo champagne è sicuramente uno dei vini, se non il vino, più conosciuto al mondo, simbolo di questa bevanda ma anche simbolo di lusso, aristocrazia e bontà.

Questo primato deriva da una qualità ricercata per secoli, con studi appassionati, di cui il più famoso è certamente quello di Dom Pérignon, e innovazioni tecnologiche importanti e rivoluzionarie, che hanno segnato la storia del vino, in particolare quello spumantizzato.

A questo aggiungiamo che la Champagne fu la prima a capire l'importanza del marketing, del marchio e delle rivoluzioni culturali che segneranno il XIX e il XX secolo.

La sua qualità è indubbia nella grande maggioranza dei suoi produttori, cosi come nelle uve utilizzate, tra le migliori e nobili del mondo.

Queste uve sono così pregiate da essere esportate in tutto il mondo dove le condizioni climatiche sono favorevoli, e tutti i produttori hanno cercati di replicare i risultati ottenuti nella regione a nord-est di Parigi con alterne fortune, ma anche con grandissimi risultati, come nella Franciacorta.

Queste uve erano così pregiate che minarono le uve italiane durante il dominio romano, e l'Imperatore Domiziano ne ordinò per decreto l'espianto. L'editto durò diversi secoli e fu cancellato successivamente prima della fine dell'Impero.

Da allora fu un continuo successo delle uve della Champagne fino alla situazione attuale, che le vedono tra le grandi nobili più ambite da tutti i coltivatori.

Nel Medioevo e successivamente dal Rinascimento in poi queste uve furono coccolate e migliorate, sia nell'allevamento che nella vinificazione. Oggi rappresentano il meglio dell'enologia.

Delle tre uve, Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, curiosamente solo il primo è un'uva bianca, mentre i Pinot sono entrambe nere, ma adattissime alla vinificazione in bianco.

La classificazione dei vitigni


Le uve della Champagne vengono classificate dalla locale associazione e dall'Inao, l'ente governativo del vino francese, in tre categorie, Premier Cru, Grand Cru e Cru. Con questo sistema si stabiliscono i prezzi e la qualità dei vigneti, con i premier cru classificati come migliori. Questa classificazione è garanzia di qualità, in modo che il consumatore sappia sempre da quale tipo di vigneto provengono le uve.

Lo Chardonnay


Lo Chardonnay nasce nella notte dei tempi in Borgogna. Adattissimo ai climi freddi di questa regione, fu presto adottato anche dalla Champagne dove trova un clima altrettanto freddo e problematico per molte uve. Ma lo Chardonnay non solo non teme il freddo, ma è anche una varietà facilissima da coltivare, che non crea nessun problema, ne nell'allevamento ne nella vinificazione. Non ha problemi di maturazione, frequenti nei climi freddi, e addirittura le rese devono essere tenute a bada per un'eccessiva vigoria.

Ha inoltre un apporto aromatico unico, tra i migliori che si possano avere in un vino. Riesce a fornire profumi di lamponi, vaniglia, tabacco, frutti esotici, tè, pesche, rose, pomodori e tanti altri aromi che si identificano alternativamente o insieme nei vini. Spesso vegetali, altre volte esotici, gli champagne con lo Chardonnay in purezza è ritenuto il più pregiato, segnalato in etichetta con la menzione blanc de blancs, e la sua dichiarazione per un'azienda è un vanto e un fregio di cui andare fieri. Salon, prestigiosissima azienda, produce solo blanc de blancs, ponendosi nell'Olimpo dei vini.

Il Pinot Noir


Il Pinot Noir è l'altra grandissima uva della Borgogna adottata dalla Champagne, per la sua grande attitudine ai climi freddi e la sua elevata qualità.

A differenza dello Chardonnay però è un'uva delicata e abbastanza problematica, difficile sia da allevare che da vinificare. Ama i climi freddi ma ha maturazioni precoci e sensibilità alla colatura.

La vinificazione nella Champagne però è stata abilmente programmata per essere effettuata in bianco, con la seconda fermentazione in bottiglia. La spumantizzazione con il metodo classico infatti, permette di utilizzare anche uve poco mature, e quindi sostanzialmente più acide, e quindi evitare questi problemi che il Pinot Noir spesso porta con se.

Con la spumantizzazione eseguita con il metodo classico infatti, l'aggiunta in una seconda fase dello zucchero per far ripartire la fermentazione, risolve il problema dell'acidità e della bassa gradazione alcolica. Naturalmente oggi si utilizzano soluzioni bilanciate e non una semplice soluzione zuccherina come avveniva una volta, ma questa pratica riesce a rendere gli champagne dei grandi vini, da vini fermi che in realtà sono scialbi, acidi e di bassa gradazione. Negli champagnes apporta profumi e gusti di frutti rossi, e nei migliori prodotti toni erbacei e animali.

Il Pinot Meunier


Questo Pinot, uno dei tanti della grande famiglia dei Pinot, è praticamente sconosciuto al di fuori della Champagne, dove invece trova un largo utilizzo, grazie alla sua struttura che spesso rafforza la debolezza del Pinot Noir, che in molte annate non riesce a maturare a sufficienza. Come aromi si riconosce negli champagnes per i suoi spiccati aromi speziati e per la sua solidità di corpo.

Non viene mai vinificata in purezza, in quanto pur dando dei buoni risultati, la qualità delle altre due uve è talmente superiore che il suo impiego può essere solo nel taglio per rafforzare la struttura e arricchire gli aromi.



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