Uva Montepulciano

Creato il 09 gennaio 2014 da Giardinaggio @Giardinaggionet

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Caratteristiche


Quando si parla di Montepulciano sicuramente si fa riferimento ad un’uva la cui coltivazione è concentrata soprattutto all’interno delle regioni dell’Italia centrale ed è particolarmente apprezzata e conosciuta nell’intera penisola per via delle sue importanti qualità.

Giusto per fare qualche esempio l’uva Montepulciano è estremamente diffusa nelle Marche, così come in Toscana ed in Abruzzo, al punto tale che la coltivazione di tale categoria di uva riesce ad estendersi per più di 40 mila ettari.

L’uva Montepulciano si caratterizza anche per essere piuttosto celebre: infatti, è compresa al interno di circa 20 albi che si riferiscono ai vigneti provinciali su 95 province complessive ed occupa un ruolo davvero centrale per un gran numero di viticoltori. La sua importanza è ormai consolidata in modo particolare nella regione dell’Abruzzo, in cui riesce ad esprimere al meglio tutte le sue qualità per ciò che concerne la vinificazione.


Origine


Proprio in Abruzzo l’uva di Montepulciano viene impiegata all’interno della vinificazione del Rosso Conero e del Rosso Piceno, ma non dobbiamo dimenticare anche come possa vantare il proprio DOCG. Inoltre, questa tipologia di uva viene coltivata anche più a sud, in Puglia, così come in Molise, mentre nelle regioni settentrionali della penisola italiana non riesce ad esprimersi al meglio per via della sua fase di maturazione, che avviene troppo tardi e che non riesce ad adattarsi, quindi, al clima freddo del Nord Italia.

La produzione dell’uva di Montepulciano è decisamente regole, con la crescite di uve piuttosto mature, che hanno un’elevata concentrazione di polifenoli; al tempo stesso, è bene ribadire anche come siano di pregevole qualità gli estratti che vanno ad accompagnare il vino.

L’uva di Montepulciano viene chiamata anche in altri modi, essenzialmente in base al territorio in cui ci si trova: per questa ragione, non vi dovrete stupire quando sentire i termini di Cordisco, Morellone, Primaticcio o Uva Abbruzzi, dal momento che si parla sempre della medesima uva.

Fino ad oggi non si sono fatti importanti passi in avanti per quanto riguarda la derivazione di questo vitigno, che diversi anni or sono veniva frequentemente scambiato per Sangiovese, anche in virtù delle molteplici somiglianze che intercorrono tra i due vitigni e per via del fatto che in Toscana si trova un comune omonimo.

Fu un errore che fecero in molti, compreso anche il Molon nel lontano 1906 ed un gran numero di ampelografi: al giorno d’oggi, però, tale differenza è molto più netta e marcata ed il Montepulciano viene finalmente considerato come uno dei più importanti, soprattutto dal punto di vista qualitativo, vigneti della penisola italiana.


Disciplinare


All’interno del disciplinare, questo vitigno viene raccontato con grande dovizia di particolari, a partire dalla foglie, che presentano una dimensione media ed una forma tipicamente pentagonale.

Al tempo stesso, anche i grappoli presentano una dimensione media ed una forma tendenzialmente conica. Nella maggior parte dei casi i grappoli possono contare, come minimo, su un’ala, ma in diverse occasioni se ne possono trovare anche due, senza dimenticare come abbia un livello di densità piuttosto compatto.

I chicchi d’uva Montepulciano presentano una dimensione media, con una forma ovale ed una buona concentrazione di pruine, con delle bucce che hanno un notevole spessore e delle colorazioni intriganti, che vanno dal nero al violetto.

Questo vitigno viene prevalentemente coltivato all’interno di terreno medi, in cui si è soliti operare diverse lavorazioni: la messa a dimora avviene con grande frequenza all’interno di zone ottimamente soleggiate, soprattutto in virtù del fatto che non offre grande resistenza nei confronti delle basse temperature.

Le potature, nella maggior parte dei casi, devono essere mantenute corte o medie; inoltre, questo vitigno è molto amato per via della sua resistenza nei confronti di malattie o parassiti, nonostante soffra un po’ l’oidio.


Uva Montepulciano: Vitigno

Il vitigno di Sangiovese è estremamente diffuso anche per via della sua notevole resistenza nei confronti delle brinate che si verificano nel corso della stagione primaverile, mentre le colline marchigiane rappresentano un ambiente di coltivazione ideale per via dell’ottima resistenza nei confronti della peronospora ed al marciume.

I produttori più importanti impiegano il Montepulciano in purezza, aspettando che giunga a maturazione completa soprattutto sulle bucce, per poi provvedere all’estrazione di tutte quelle componenti che verranno utilizzate per realizzare un vino di elevata qualità.

La vendemmia si può eseguire spesso anche direttamente a mano, nonostante in frequenti occasioni si fa affidamento a degli strumenti meccanici, soprattutto per vincere la grande resistenza di questo vitigno. Le uve, successivamente ,subiscono una lunga lavorazione, che dura circa due settimane: a questo punto, è tutto pronto per poter passare alla fase di imbottigliamento diretta del vino, oppure per conservarlo all’interno di appositi e specifiche botti.



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