Uzbekistan: la grande opportunità

Creato il 06 marzo 2012 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

L’Uzbekistan è una nazione in rapida crescita incastonata nel centro dell’Asia. Ha un territorio di circa 447 mila km quadrati (il 30% in piu’ rispetto all’Italia), ma soli 28 milioni d’abitanti.

L’Uzbekistan è il secondo maggiore produttore mondiale di cotone, il quarto di uranio, il sesto produttore di oro (la miniera di Murantau, nel deserto di Kyzylkum, è ritenuta la più grande miniera aurea a cielo aperto). La sua industria di estrazione d’idrocarburi è in continua crescita. Grazie al Lago di Aral la nazione ha una fiorente industria agroalimentare (oltre alla già menzionata coltivazione del cotone).

Di recente il Governo uzbeko ha deciso di implementare una politica economica volta allo sviluppo delle relazioni con partner stranieri. La svolta mira ad allargare l’economia del paese dall’esportazione di materie prime (tutt’ora in crescita) alla produzione di beni e servizi. Importanti progetti di sviluppo sono stati pianificati per i prossimi anni. Le nuove scelte economiche del governo hanno spinto ad una costante ricerca di partner commerciali ed industriali per aggiornare gli impianti industriali esistenti e creare nuove opportunità in nuovi settori: estrazione, raffinazione, produzione di tessuti, pellame, inscatolamento e dipartimenti produttivi ad alto contenuto tecnologico come la nascente industria dei LED.

L’ulteriore istituzione, tramite decreto del Presidente, di una “free tax area” nel distretto di Naoi dimostra il desiderio di investire in partnership con aziende straniere. Nell’ottica di una crescente ricerca di alleanza strategiche con partner italiani, l’Ambasciatore uzbeko in Italia, Jakhongir Ganiev, è attualmente impegnato in colloqui a livello istituzionale per creare le opportunità adatte allo sviluppo di progetti di crescita con realtà italiane.

Dopo la country presentation che ha avuto luogo, grazie all’impegno dell’IsAG, a Modena nel 2011, a febbraio Firenze ha ospitato una nuova missione commerciale. L’Ambasciatore Jakhongir Ganiev, su invito del consigliere provinciale Leonardo Comucci, ha visitato Firenze (accompagnato da una folta delegazione) in occasione del ventennale dell’instaurazione di rapporti diplomatici tra l’Uzbekistan e l’Italia.

La delegazione uzbeka, con l’Ambasciatore Jakhongir Ganiev, ha incontrato il presidente della Provincia Andrea Barducci, il presidente del Consiglio provinciale David Ermini, il Prefetto di Firenze, le autorità regionali, i rappresentanti del panorama industriale, commerciale e manifatturiero toscano. Soddisfazione da parte della Provincia e della delegazione uzbeka, che hanno valutato con favore la promozione di un gemellaggio tra Palazzo Medici Riccardi e Samarcanda. L’Ambasciatore ha ringraziato la città di Firenze per la splendida accoglienza, prima tappa verso rapporti sempre più stretti tra l’Uzbekistan e la Toscana.

Abbiamo intervistato l’ideatore dell’evento, il consigliere provinciale Leonardo Comucci. «E’ auspicabile – ci ha dichiarato – che la Repubblica dell’Uzbekistan apra punti di rappresentanza e di informazione primariamente in Toscana. La nostra regione sembra la più adatta a ricoprire il ruolo di principale partner commerciale di questo Stato centroasiatico. E’ bene ricordare che le realtà toscane dell’industria tessile, metallurgica, estrattiva, di metalli preziosi (sopratutto oro) e quelle collegate alla trasformazione del gas e del petrolio (in primis General Electric) rivestono sicuro interesse per l’Uzbekistan, e riteniamo che gli imprenditori toscani saranno sicuramente interessati alle potenzialità di questa nazione che ha, tra l’altro, una crescita del PIL a due cifre».

Sono in progetto ulteriori eventi sul suolo nazionale per promuovere questa nazione che offre, per l’Italia in special modo (essendo ricca di PMI desiderose di crescere all’estero), grandi opportunità di crescita. La sviluppo di queste sinergie istituzionali è alla base della possibile organizzazione di un viaggio di tipo più prettamente commerciale degli imprenditori italiani per verificare sul posto le numerose possibilità di investimento. Interpellato in merito alla partecipazione delle aziende italiane, l’Ambasciatore Jakhongir Ganiev ci ha risposto: «Le aziende che verranno ad aiutarci, non pagheranno tasse per alcuni anni, poi l’imposizione fiscale sarà del 8%. Una società italiana, l’anno scorso, ha investito da noi 5 milioni di euro e in un anno ha fatto subito ricavi per 10 milioni».


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