Nell’articolo si legge:
”Stiamo parlando di decine di migliaia di donne sterlizzate in tutto il Paese”, denuncia Sukhrob Ismailov, a capo dell’ong uzbeka ‘Gruppo di lavoro degli esperti’ che nel 2010 ha condotto un sondaggio fra i medici scoprendo che il numero complessivo degli interventi in sette mesi era stato di 80mila.
Per raggiungere tale fine è stata fatta ogni sorta di pressioni ai medici che sono riusciti a portare i parti cesarei all’80%; in tal modo assieme all’intervento per portare alla luce il neonato si eseguiva un intervento sterilizzante di isterectomia (rimozione dell’utero, parziale o totale). Le prime denunce sono venute da una dottoressa che per questa sua “colpa” èstata licenziata ed in seguito anche arrestata.”Ogni anno ci presentano un piano. A ogni medico viene detto a quante donne dobbiamo assicurare metodi contraccettivi, quante devono essere sterilizzate”, testimonia una ginecologa che lavora a Tashkent e che, come le altre fonti di questa inchiesta, non vuole essere identificata. ”C’è una quota per tutti. La mia è di quattro donne da sterilizzare al mese”, aggiunge. Le pressioni sui medici per attuare tale programma sembrano essere ancora piu’ forti nelle campagne del Paese, dove la quota sale a otto donne la settimana.