Non poteva non pesare sulle vacanze la crisi che sta mettendo a dura prova il paese. Le cifre negative si rincorrono e le vacanze diventano il sogno proibito per molti.
Mai così male, lamentano gli albergatori. Il calo degli introiti è un danno per l’industria del turismo. Un calo così generalizzato e devastante di uno dei settori che potrebbe, se opportunamente supportato, rappresentare il primo volano per la ripresa economica del Paese. La situ
È chiaro che la crisi non va in vacanza, come è chiaro che la crisi dopo aver tagliato la classe medio-bassa, adesso sta colpendo il ceto medio che in Italia ha sempre costituito la struttura portante del sistema dei consumi. A fare i conti di quanto costeranno le vacanze di agosto agli italiani ci ha pensato la Confartigianato che stima il 12,7% in più rispetto al 2011, a causa dei rincari di carburanti e trasporti. L’impennata dei prezzi fa guadagnare all’ Italia il primato negativo tra i Paesi dell’Ue e penalizza fortemente il portafoglio degli italiani. L’esito (inevitabile) è che molti rinunciano alle ferie oppure ne riducono la portata, diminuendo i giorni dedicati al relax, con ovvie ricadute sulle oltre 121mila imprese italiane del settore.
Tra tasse sempre più alte, disoccupazione alle stelle e prezzo della benzina ormai proibitivo, sono sempre meno quelli che si possono permettere di lasciare la c
Un’estate afosa e in tono minore, turbata dal caro-vacanze ma, sempre con l’animo legato a quella scossa indispensabile che il governo dovrebbe dare per definire mezzi e misure dei quali il turismo e il paese non possono più fare a meno.