Vacanze romane: istruzioni per l’uso

Creato il 05 maggio 2011 da Tipolosco

L’icona di stile Audrey Hepburn alla domanda: “Qual è la tua città preferita?” risponde: “Ogni città nel suo genere è indimenticabile. Tuttavia, se mi chiedete quale preferisco, direi Roma… il ricordo di questa visita non mi abbandonerà finchè vivrò!”.

Al di là delle preferenze di ognuno di noi legate, oltre che all’oggettiva bellezza dei luoghi, anche ad una serie di inspiegabili sensazioni ed indefinibili emozioni che ci suggerisce un posto piuttosto che un altro, è innegabile il fascino che esercita la città eterna su chiunque si conceda un po’ di sane “vacanze romane”.Roma è una città da visitare rigorosamente a piedi o in scooter (come per l’appunto ci consiglierebbero Audrey Hepburn e Gregory Peck) per non finire imprigionati nel traffico e anche per avere la possibilità di vedere vie e viuzze che sono al di fuori dei circuiti tradizionali e che altrimenti resterebbero a noi sconosciute.

Credo che il modo migliore per visitare una città e soprattutto una città così ricca di storia, arte, archeologia, architettura… sia quello di lasciarsi guidare dall’istinto. Scendere in strada e vagare senza uno scopo preciso, amalgamarsi al modo di vivere degli abitanti del posto, lasciarsi trasportare da odori, rumori a noi congeniali… insomma fare il turista in incognito!

Ogni anno si riversano nella capitale 12 milioni di turisti ed è senz’altro piacevole mescolarsi alla folla, questa massa che assume una sua identità, una sua anima, una sua forza diverse da quelle dei singoli individui di cui si compone… visitare una città così piena di vita ti dona una carica e un’energia senza eguali. Può tuttavia risultare altrettanto piacevole allontanarsi di tanto in tanto dal caos della folla e godere di un momento di tranquillità rifugiandosi ad esempio in Piazza San Lorenzo in Lucina, a due passi da Palazzo Montecitorio. La piazza, per lo più sconosciuta al turista e amatissima dai romani, è un’isola pedonale contornata da caffè all’aperto, raffinati palazzi rinascimentali, eleganti boutique e soprattutto dalla Chiesa omonima, risalente al IV secolo ed eretta sopra la domus di una matrona cristiana. San Lorenzo in Lucina è un luogo di incontro ideale soprattutto a ora di pranzo e per l’aperitivo serale.

E a tal proposito gira che ti rigira ci è venuto un certo languorino. A Roma è d’obbligo assaggiare i bucatini all’amatriciana, i tonnarelli cacio e pepe, gli spaghetti alla carbonara, i rigatoni con la pajata, gli spaghetti alla carrettiera, i saltimobocca alla romana, la trippa, la coda alla vaccinara, l’abbacchio alla romana, la porchetta d’Ariccia… per concludere con castagnole, frappe… e ovviamente l’immanacabile maritozzo con la panna! Piatti tradizionali da consumare in trattorie altrettanto tradizionali. Da evitare i ristoranti posti nelle immediate vicinanze di luoghi ad altissima concentrazione turistica, che regalano si un’atmosfera particolarmente suggestiva ma che hanno generalmente il difetto di non offrire un servizio elevato mentre il prezzo… quello si che è elevato! E fate attenzione ai procacciatori di clienti posti strategicamente fuori dei ristoranti: per carità se non avete intenzione di fermarvi a mangiare non esitate un solo istante a guardare il menù altrimenti… per voi sarà finita!

Ancora una volta il consiglio è di svoltare l’angolo, di incamminarsi nelle viuzze, di inoltrarsi in vie secondarie! E così tra i vicoli di Roma ci imbattiamo in “Checchino dal 1887” (da 40 euro) dove respiriamo i veri profumi della tradizione; da provare la coda alla vaccinara in salsa di pomodoro con pinoli, sedano, uva passa e cioccolato amaro. Anche la “Antica Trattoria da Carlone” è un must per coloro che intendono riscoprire i sapori della cucina tipica romana (il prezzo medio è di 15-25 euro).

Un menù vario e per tutte le tasche è offerto dal ristorante “I due leoni”, alle spalle di via Nomentana. Se la vostra passione è la pizza è da provare quella de “La Gatta Mangiona” immersa nell’atmosfera di Trastevere o quella della “Pizzeria ai Marmi” definita anche “l’Obitorio” per i suoi tavoli di marmo, ma non lasciatevi suggestionare i suoi imperdibili supplì vi faranno resuscitare!

Per gli amanti del mordi e fuggi un ottimo rompi digiuno sono le pizze al taglio. Pizze rosse o bianche, pizza scrocchiarella, pane di Lariano con noci e olive possono gustarsi nei caratteristici forni della Capitale, come quello della famiglia Roscioli.

Per gli amanti dei dolci consiglierei la “Pasticceria Cavalletti”. Gira voce che il millefoglie sia spettacolare come dimostra il fatto che dal 1951 viene inviato a Londra, per soddisfare il palato della Regina d’Inghilterra. Per un tiramisù degno di un re c’è invece il “Bar Pompi”: la leggenda vuole che Marcello Mastroianni offrisse questa prelibatezza alle sue conquiste!

E dopo una giornata trascorsa tra le strade di questa magica città lasciandoci tentare, tra una passeggiata e l’altra, dalle ghiottonerie locali non c’è niente di meglio che rilassarsi in uno dei tanti e accoglienti bed and breakfast a Roma, dove possiamo riscoprire un’atmosfera calda, cordiale e familiare, in grado di soddisfare la voglia di vivere le nostre vacanze romane in maniera informale, libera e dinamica.

Bhè a questo punto non mi resta che dirvi: Buon viaggio e… sebbene il Galateo non lo preveda… Buon appetito!

Salvatore Menale, CEO di Beb and Breakfast Mania

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Foto di zak mc

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