Vaccinazioni e idiozie pericolose
Creato il 07 febbraio 2015 da Marina Viola
@marinaviola
Si parla tanto in questi giorni, sia negli Stati Uniti che in Italia delle vaccinazioni, e di come alcuni genitori (molti, a quanto pare) credano fermamente che facciano venire l’autismo.Vi dico un segreto? Non è vero che la vaccinazioni provocano autismo: vi immaginate se davvero fosse così semplice evitarlo? Se lo si volesse evitare, dico. L’origine di questa panzana la si può trovare in Inghilterra, quando nel 1998 Andrew Wakefiled, un dottore, anzi un ex dottore (da allora gli venne tolta la possibilità di praticare) pubblicò su una rivista di medicina i risultati di uno studio fatto da lui su 12 (dodici) pazienti. Non aveva alcun dubbio: le tre vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia provocano autismo. Più precisamente, a provocare la terribile disgrazia è una sostanza chiamata Thimerasol, usata allora per conservare il vaccino e iniettata nei bambini durante la vaccinazione.Lo studio condotto dall’ex dottore creò panico nel mondo dei medici e dei genitori, anche se ci volle pochissimo per screditare i risultati fasulli. Non ci sono più dubbi nel mondo della ricerca medica che le vaccinazioni non c’entrano nulla. Nessun medico al mondo ci crede più. E se ci sono ancora dei medici in giro che ci credono, vi consiglio vivamente di non andarci. L’ex dottore britannico quindi è responsabile della mortedi innumerevoli bambini non vaccinati: questo studio è considerato la beffa medica più dannosa degli ultimi cent’anni.Fatevi anche voi una bella ricerca su Google, e come me troverete questi numeri: dal 2007 ad adesso 6.336 morti di bambini avrebbero potuto essere evitate se non ci fosse questo terrore dell’autismo. In Inghilterra i casi di morbillo e parotite sono aumentati 13 volte per una e 37 volte per l’altra malattia rispetto al 1998, perché i genitori non vogliono che i loro figli vengano vaccinati. Infatti, nel 2008 per la prima volta in 14 anni, il morbillo viene dichiarato endemico in Inghilterra: significa che la drammatica diminuzione di bambini vaccinati ha reso suscettibile la popolazione. La morte, ovviamente, sembra meno drammatica dell’autismo.Eccolo lì il problema di fondo: nessuno vuole un figlio autistico. Mi sento in parte responsabile di questa isteria perché dimostra che noi genitori di persone autistiche non siamo stati in grado di chiarire un dato importante e cioé che essere autistici non è poi così brutto: il mondo delle persone autistiche è anzi spesso emozionante, ma anche sereno e piacevole. Cambio il verbo: potrebbe esserlo, se invece di essere considerato un orrore fosse percepito come una caratteristica genetica, come i capelli biondi o i piedi lunghi. Se ci fosse spazio in questo mondo che tanto vuole essere ‘normale’ perpersone ‘diverse’, allora non ci sarebbe un’epidemia di morbillo, e ci sarebbero più bambini ai giardinetti invece che al cimitero.L’altro giorno ascoltavo una giovane donna autistica raccontare la sua esperienza. Diceva che se essere ‘normale’ è così importante, allora perché non è un complimento? Perché nessuno dice “Come sei normale!”? anzi, esiste ed è apprezzato l’opposto, e cioé quando qualcuno dice: “Come sei originale!”. La giovane donna, che ha il dono, non come tutti i suoi colleghi autistici di raccontare com’è, ci conferma il fatto che l’autismo arricchisce la vita, allarga le vedute, propone un altro mondo, parallelo, dove la realtà è come ingrandita, piena di emozioni fortissime. Aggiunge che lei non vorrebbe cambiare per niente al mondo. È inorridita da questa corsa alla normalità, non solo per le persone nella sua categoria, e ci ricorda che c’è ancora della gente in giro che vuole ‘curare’ gli omosessuali, così come vuole ‘curare’ le persone autistiche.Ma non è solo l’autismo a far paura. Ho letto l’altro giorno che in Danimarca c’è un obbiettivo importante: si vuole arrivare all’anno 2030 ad avere una società in cui non esiste più la sindrome di Down, ‘grazie’ ai test gratuiti offerti alle donne incinta per vedere se il figlio che vuoi è proprio come lo vogliono loro. Eppure non esiste informazione al mondo che collega la sindrome di Down a crimini, a violenze, a guerre, a cose brutte. Le persona affette da sindrome di Down possono avere una vita felice, fare l'amore, studiare, sposarsi, lavorare, viaggiare, fare le loro cose in pace. Non esiste un motivo valido per eliminare la categoria: c’è soltanto la stessa, vecchia filosofia malata nazista che invocando la conservazione della razza ariana ha ammazzato sei milioni die ebrei. La mia conclusione è che il mio cuore davvero sanguina e piange di dolore, perché viviamo in un mondo veramente di merda. (Nella foto, io e Luca, il mio fiore all'occhiello)
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