Havel ha una vita contrastata, la famiglia viene spesso accusata di essere filotedesca, persino nel 1989 uno degli organi di stampa ufficiali del del Partito Comunista Cecoslovacco, Rudé Právo scrive che gli Havel erano stati collaborazionisti durante il periodo dell’occupazione tedesca). Nonostante la sua formazione tecnica, Havel scrive e già negli anni sessanta viene messa in scena la sua fu La festa in giardino, mentre l’opera più conosciuta in Occidente è il Largo Desolato. Poi, la Primavera di Praga, il 1968, la repressione, l’ideologia, la politica ed infine il manifesto Charta 77, la cui scrittura prese spunto dall’imprigionamento dei componenti la formazione musicale ceca di musica psichedelica dei Plastic People of the Universe. Il suo attivismo politico di dissidente gli costa cinque anni di prigione, scrive Il potere dei senza potere, nei suoi testi Havel ha teorizzato il Post-totalitarismo, ovvero il moderno ordine socio-politico che ha fatto sì che la gente potesse, per usare le sue parole, “vivere all’interno di una menzogna”. Ovviamente la sua teoria non sarà mai accettata con dovizia. Havel è uno dei maggiori appassionati della non violenza ed infatti per le sue idee verrà arrestato anche durante la cosiddetta Rivoluzione di Velluto del 1989, durante la quale fu arrestato di nuovo, il 28 ottobre. Il 29 dicembre 1989, nella sua qualità di capo del Forum Civico, fu eletto presidente dall’Assemblea Federale. Poi Havel teorizzerà il Divorzio di Velluto e per un “pelo” non viene eletto presidente.
Dopo la creazione della Repubblica Ceca, Havel si candida alla presidenza nelle elezioni del 26 gennaio 1993, risultando eletto. Oggi, però Havel è morto. Il protagonista della Rivoluzione di Velluto del 1989 e il primo presidente della Cecoslovacchia post-comunista e della Repubblica Ceca, dopo che si separò dalla Slovacchia, è spirato dopo lunga malattia.
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