Consapevole di ciò, all'inizio ho sfiorato l'idea del braccialetto poi ho optato per un metodo più classico e ho spiegato. Memorizzare i colori del proprio ombrellone e dello stabilimento e prendere dei punti di riferimento facili da individuare. Nel nostro caso il pattino rosso posizionato a riva, ha funto da bussola. In più "Se da dove ti trovi non riesci a vedermi vuol dire che sei troppo lontano e devi avvicinarti
,se proprio non mi trovi, avvicinati ad altre mamme e di il tuo nome". Eh sì perché questa cosa di dover chiedere aiuto non mi lascia molto tranquilla, "E se chiedendolo becca la persona sbagliata?", così ho preferito indicargli altre mamme (donne con bambini) come persone di riferimento. Forse andrebbero bene anche poliziotti, carabinieri e persone in divisa ma insomma io ho preferito puntare sulla nostra categoria. Una mamma per me è una mamma.
Punto due sulla sicurezza sono le situazioni in cui potrebbero farsi male. Sappiamo che tenere sempre gli occhi puntati addosso non è realisticamente possibile (pena l'esaurimento) e alla fine nemmeno giusto. Credo sia più utile insegnargli cosa va bene e cosa invece nasconde il pericolo e la probabilità di farsi male. Se ad esempio, l'amico si lancia a testa in giù su mezzo metro d'acqua non è detto che devi farlo anche tu, correre con le ciabatte e in mano una fiocina, lo devi capire che non è il caso, così pure che la sabbia non si mangia. Con occhi vigili, gli ho dato fiducia e non me ne sono pentita.
Per quanto riguarda poi i COMPORTAMENTI RISPETTOSI del vivere civile, ho fatto una cernita, non si può proibire tutto è chiaro ma è giusto insegnare il rispetto degli altri soprattutto di chi figli non ne ha e che non è detto debba sorbirsi schiamazzi e invasioni di campo quindi, la sabbia non si tira, e a palla vicino a chi si sta riposando, non si gioca. Niente urla ne corse sfrenate tra gli ombrelloni, si chiede permesso e si dice "grazie". Stessa cosa in albergo, non si urla nei corridoi e al ristorante non si gira tra i tavoli. I capricci in pubblico sono vietati, e davanti all'ennesima bancarella di giocattoli non si piantano grane se la mamma dice no.
Certo a rileggere questa lista potrei sembrare esagerata agli occhi di molti ma se tutto ciò è vissuto nella normalità, loro, i bambini, non ci fanno nemmeno caso e non vivranno con la sensazione di essere privati di qualcosa ma semplicemente con l'idea che per fare ogni cosa c'è un modo e quello che insegnano mamma e papà va fatto. Il rispetto è un concetto difficile che molte volte nemmeno un adulto sa mettere in atto, insegnarlo fin da piccoli credo sia essenziale, prima di tutto per loro che con educazione avranno strade aperte e più facili da percorrere. Di sicuro avrò peccato in qualcosa, magari qualche naso storto ci sarà pure stato ma ho fatto del mio meglio e sono aperta a consigli e suggerimenti aggiuntivi, li userò per la prossima vacanza che si spera non sia fra molto.