necessita l’impiego del 30% dei lavoratori
Vado Ligure, la questione OCV non è certamente di facile risoluzione. Nel primo pomeriggio nel sito vadese si respirava un’aria di semi euforia, le prime comunicazioni sono state rassicuranti: “due anni di cassa”, la voce si rincorreva un pò ovunque, al telefono, nei corridoi e nei messaggi degli smartphone.
Poi però a poco a poco si iniziano ad avere ulteriori comunicazioni ed informazioni diverse, contrastanti, sicuramente differenti da quelle che venivano persino pubblicate in rete, “la cassa integrazione per due anni non è senza condizioni,” anzi.
Le comunicazioni dell’assessore regionale Vesco parlano chiaro “La cassa integrazione prenderà il via il prossimo 1 giugno per 24 mesi e coinvolgerà tutti i 127 lavoratori dello stabilimento. L’applicazione del piano di cassa integrazione straordinaria avrà luogo con sospensione a zero ore e senza rotazione durante tutto il periodo di cassa tutte le parti si impegnano a promuovere azioni utili a risolvere il problema occupazionale.”
Qui arrivano i primi dubbi, quali saranno le azioni atte a risolvere il problema della inoccupazione dei lavoratori dell’OCV? Allungheranno forse le fila di tutti gli altri cassintegrati del savonese?
Poche le novità, che l’OCV si impegnava a proporre ai lavoratori alcune sedi dove poter proseguire la loro vita lavorativa è un dato di fatto già da febbraio, confermato poi a marzo, ovvero si tratta dei trasferimenti di 15 lavoratori presso Besanza Brianza, ed altri sino ad un totale di 25 persone nei siti francesi della Owens Corning, ma se Besana sembra la meta più facile da raggiungere medesima cosa non si può dire dei siti francesi per cui vige l’obbligo della conoscenza corrente e corretta della lingua francese. Il solito rebus. Intanto però gli Enti Locali, come prevede la legge si occuperanno di programmare interventi di formazione per il ricollocamento del personale OCV che attualmente risulta in via di espulsione dal ciclo produttivo.
Per l’assessore
Lo ha comunicato l’assessore regionale al lavoro e ai trasporti Enrico Vesco dopo l’incontro di questa mattina presso il Ministro dello Sviluppo Economico a cui hanno preso parte, oltre all’azienda, la Regione Liguria, gli Enti locali e le organizzazioni sindacali. La cassa integrazione prenderà il via il prossimo 1 giugno per 24 mesi e coinvolgerà tutti i 127 lavoratori dello stabilimento.
“L’applicazione del piano di cassa integrazione straordinaria avrà luogo con sospensione a zero ore e senza rotazione – ha spiegato l’assessore Vesco – durante tutto il periodo di cassa tutte le parti si impegnano a promuovere azioni utili a risolvere il problema occupazionale.
In particolare per la gestione degli esuberi la OCV si è impegnata a proporre ai lavoratori una serie di opportunità: dalle offerte di trasferimento presso lo stabilimento di Besana Brianza per 15 lavoratori, al reimpiego presso gli stabilimenti francesi del Gruppo Owens Corning per 25 lavoratori, fino a esodi incentivati e ricorso alla mobilità per favorire la ricollocazione individuale”.
In base all’accordo gli Enti Locali si occuperanno dell’inserimento dei lavoratori OCV nella programmazione degli interventi di formazione e di ulteriori iniziative per la ricollocazione del personale espulso dal ciclo produttivo, per l’assessore Vesco si tratta di un buon accordo anche se, continua Vesco nelle sue dichiarazioni “Alla base dell’accordo vi è inoltre il reimpiego, nei primi 12 mesi, di almeno il 30% del personale in esubero. Requisito fondamentale per accedere al secondo anno di cassa integrazione”.
A leggere tra le righe sembrerebbe proprio che se non si reimpiega il 30% delle forze lavoro dell’OCV il secondo anno di cassa integrazione non ci sarà proprio per nessuno.