Mileage Run sono un fenomeno molto strano. Infatti molte persone che non conoscono i programmi di fidelizzazione e i possibili benefici che possono derivare dal usare questi programmi al proprio vantaggio semplicemente non capiscono il concetto e il motivo sottostante.
In poche parole, l’espressione Mileage Run definisce un volo preso esclusivamente per le miglia guadagnate con questo volo, e non perché s’intende viaggiare alla destinazione. Spesso, per non perdere troppo tempo e non dover prendere giorni di vacanza, per un Mileage Run molti cercano di scegliere i voli in modo da ritornare a casa al più presto possibile prendendo il primo volo di ritorno disponibile, a volte non lasciando l’aeroporto per niente (direct turnaround).
L’idea e di accumulare il massimo numero di miglia a costo minimo. Questa relazione tra miglia e costo viene espressa in “CPM“, centesimi per miglia.
Esempio:
Il volo Alitalia Roma-Pechino a 300€ dell’offerta pubblicata ieri ha una distanza di circa 10.000 miglia.
300€/10.000=0.003€ vuol dire che con questo volo, lasciando da parte il valore del tempo speso in aereo, si compra una miglia al prezzo di 3 centesimi (cpm=3).
Perché mai volare in giro per il mondo per poi ritornare subito?
Mileage Run sono senz’altro una forma estrema della caccia di punti e miglia, ma in alcuni casi fanno veramente senso.
Immaginate qualcuno che vola 50.000 miglia all’anno per lavoro e 20.000 miglia per viaggi personali, 70.000 miglia all’anno in totale, mentre per raggiungere lo status Platinum nel programma scelto servirebbero 75.000 miglia. Con un viaggio in più per guadagnare le 5.000 si potrebbe assicurare lo status e quindi più vantaggi durante voli in futuro come migliori chance per upgrade gratuiti, bonus miglia incrementato etc.
Quindi sopratutto quando mancano relativamente poche miglia per raggiungere il prossimo livello status, un mileage run può fare senso.
Mileage Run light
Una metodo “light” è quello di prenotare voli sfruttando al massimo le regole nelle condizioni tariffarie riguardanti i scali permessi per accumulare più miglia durante i viaggi “normali”. Certo che quando disponibile è senz’altro più conveniente prenotare un volo diretto, ma chi può è vuole sacrificare qualche ora in più può prenotare lo stesso viaggio con scali e guadagnare significativamente più miglia.
Un esempio classico sono i voli Skyteam tra l’Europa e gli Stati Uniti. La tariffa per un volo viene pubblicata tra due città (Per esempio tra Roma e New York), e finché la rotta scelta è in armonia con le regole tariffarie il prezzo rimane lo stesso, indipendentemente dalla rotta scelta (possono esserci minime differenze prezzo a causa delle diverse tasse aeroportuali).
Quindi se Alitalia, Air France, KLM e Delta pubblicano una tariffa conveniente tra Roma e New York, dato che tutti sono partner dell’alleanza SkyTeam, delle rotte permesse potrebbero essere:
- Roma-New York (Volo diretto Alitalia oppure Delta)
- Roma-Parigi CDG-New York (CDG: Hub Air France)
- Roma-Amsterdam-New York (AMS: Hub KLM)
- Roma-Atlanta-New York (ATL: Hub Delta)
- Roma-Detroit-New York (DTW: Hub Delta)
Chi è più creativo può scegliere:
- Roma-Parigi CDG-Atlanta-New York
- Roma-Amsterdam-Atlanta-New York
oppure anche:
- Roma-Parigi CDG-Atlanta-Detroit-New York
Vanno notati due punti:
- I numeri di scali permessi dipendono sempre dalle regole tariffarie e quindi non sempre è possibile ricostruire le stesse rotte tra due città.
- Più scali non significano sempre più miglia o significativamente più miglia. Negli esempi menzionati, il singolo scalo ad Atlanta fa più senso perché tutte le altre rotte significano molto più stress ma solo poche miglia in più!
Roma-New York: ca. 8.528 miglia
Roma-Atlanta-New York: 11.560 miglia
Roma-Parigi CDG-Atlanta-Detroit-New York: 12.292 miglia (personalmente, queste 1.000 miglia extra non mi valgono lo sforzo)
È assolutamente chiaro che questi sforzi non valgono la pena per qualcuno che vola una o due volte all’anno, ma chi vola abbastanza spesso da poter apprezzare i vantaggi d’uno status o chi programma forse un volo premio in prima classe a una destinazione che, pagato di tasca proprio, costerebbe oltre 10.000€, può senz’altro vedere il valore del “volare per lo scopo di volare”!