Vai al Toni2 e poi muori

Da Chechimadrid

A scrivere questo post faccio fatica, perché se da un lato voglio restare fedele al compito di narrare la Madrid che vedo e amo (o qualche volta odio, cosí come prevede il vero amore), al contempo una parte di me sa che dovrei tacere su quei luoghi magici, unici, surreali che mantengono queste caratteristiche proprio perché frequentati solo da alcuni.

Attenzione, non si tratta di una distinzione di classi sociali, né di età o di sesso. Alcuni sono accomunati solo da uno strano gusto per il bello e la diversione. Un po’ come quando scrissi del chino subterraneo, anche stasera mi trovo a vivere questo enorme conflitto interiore: far conoscere e quindi correre il rischio di snaturare un posto o tacere e quindi non essere una vera blogger?

Racconterò, e che la cultura underground di Madrid mi perdoni! Il tema di oggi è Toni2. Indirizzo: Calle Almirante 9. Orari: aperto dalle 23.00 alle 6.00, i fine settimana. Ti consiglio, mio caro amico italiano che vuoi venire a vivere a Madrid, di non recarti al Toni2 prima delle 2 di notte e mai con un tasso di alcolemia inferiore a 1,2.

Dress code: quello che ti pare. Con un abito di pallettes sarai a tuo agio. Con un look sportivo sarai a tuo agio. Vestito da Biancaneve sarai a tuo agio. Con i jeans e la maglietta sporca di salsa sarai a tuo agio. Oserei dire che anche nudo sarai a tuo agio, perché in questo posto magnetico non importa chi sei, che fai e come ti presenti, quel che conta è voler “darlo todo”, cioè divertirsi e nel concreto abbandonarsi alla musica.

Compagnia: se vai solo uscirai con 10 amici nuovi, se vai con qualche amico sii accurato nella scelta del tuo accompagnante, che dovrà essere alternativo tirando verso il demodé, autoironico, assolutamente non astemio, un po’ malinconico, sensibile e colto. Per me non esiste Toni2 senza la cara cara Erika (grazie amica!)

Dire che il Toni2 è un pianobar è semplicemente riduttivo. Toni2 è IL pianobar, un luogo senza tempo: moquette, camerieri con papillon, specchi a mansalva, divanetti rossi, lampadari di vetro di dimensioni abnormi, quadri atemporali e, soprattutto, un enorme pianoforte a coda attorno a cui la gente canta a squarciagola, a volte malinconica a volte felice, arrabbiata, energica o depressa (a seconda della canzone) ma sempre e comunque come se fosse l’ultima notte del mondo. La fauna umana che popola la sala è sicuramente l’aspetto più interessante di questo luogo: giovincelli sprovveduti sgomitano educatamente con vecchi dall’aria sognante per raggiungere la pole position attorno al piano. Tutte le tipologie umane cantano all’unisono inseguendo sogni o ricordi, mentre i camerieri serpenteggiano per la sala distribuendo cocktail.
Il pianista suona e chiunque prende il microfono e canta, ma questo non è un karaoke! Qui si canta con passione e trasporto, si interpreta, ci si commuove e ci si abbandona alla metanostalgia.
La magia che caratterizza questo locale è un cocktail con tre ingredienti: la spontaneità di coloro che cantano, la generosità del pubblico e la bravura dei musicisti. Un palco non c’è, perché il Toni2 stesso è un enorme scenario, un teatro dell’improvvisazione in cui bisogna solo lasciarsi andare. Unica pecca del luogo il prezzo de las copas: 10 euro.
Però aspettare l’alba cantando abbracciata a una vecchietta sconosciuta non ha prezzo. ¡Toni2 te amo!


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