My hands laid flat against the hard muscles in his back, still strained and warm from the danger we’d just endured. His t-shirt clung to him and I found myself running my hands up the ridges of muscles to his shoulders just to feel them before wrapping my arms around his neck. He held me tighter when I encircled my arms. “The windshield is done,” he breathed into my throat, bringing me back to reality.
“Vain” è entrato nelle cose da leggere solo ed esclusivamente grazie alla mia straordinaria ed inimitabile BBB, la mia adorata @Sily85, che mi aveva suggerito la lettura innumerevole tempo addietro, in un tentativo di convincimento che è stato rimandato per lungo tempo. Malissimo, perché mi devo sempre fidare dei consigli della mia BBB perché mi offre sempre spunti meravigliosi di lettura. E anche in questo caso, dopo miei tentennamenti iniziali, mi sono innamorata del libro, così tanto che ho partecipato al cover reveal del secondo libro della serie, “Greed”. Ma questa è un’altra storia. E questo, rimane uno di quei libri da leggere.
Se state cercando una storia con una brava e umile ragazza, che è stata ferita da qualcuno di cui pensava di potersi fidare, solo per scoprire che non è vulnerabile come pensava fosse e scopre un lato forte di sé stessa e si innamora del ragazzo che l’ha aiutata a riscoprirsi, e blah, blah, blah… allora odierete la mia storia.
Perché la mia non è la storia che leggete ogni volta che piegate indietro la copertina dell’ultimo romanzo di tendenza. Non è il tipico “Posso fare tutto, ora che ho trovato te/sono una non compresa ma un giorno mi troverai irresistibile per questo” racconto. Perché? Perché, per essere davvero onesta con voi, sono una strega. Non c’è nulla che possa salvarmi in me. Uso i miei amici, faccio abuso di droghe, sono ossessionata dal sesso e vivo a Los Angeles. Sono l’incubo di tutte le fidanzate e la fantasia di ogni ragazzo.
Sono Sophie Price…e questa è la storia di come sono passata dall’essere la ragazza più invidiata del mondo alla ragazza che nessuno vuole intorno e perché non cambierei questa condizione per niente al mondo.
Quando ho iniziato a leggere questo libro e Sophie mi si è presentata in tutto lo squallore della sua situazione, per un attimo ho pensato di mollare il libro. Sono sincera, c’era qualcosa che mi disturbava in questa ragazza masochista, autodistruttiva, che ha tutto e che non ha il minimo interesse nel mantenerlo. Insomma decide di buttarsi via per una notte di sesso o una sniffata di coca, gettando via la possibilità di combinare qualcosa di buono nella sua vita sgangherata. Sophie non è un personaggio facile, non ci nasconde niente e si discosta da subito dalla classica eroina di romance young adult sul limite del new adult. Insomma ha finito il liceo, deve andare al college, ha tutte le porte spalancate…fino a che un errore, un ultimo scacco matto non la costringono a modificare qualsiasi cosa, qualsiasi passo intrapreso fino a quel momento viene spazzato via dalla sua punizione. Una punizione esemplare, ma anche una cura per il suo cuore. Perché non appena Sophie approda in Africa, in questo mondo sconvolto dalla guerra e dalla povertà viene scossa nelle sue fondamenta. E in definitiva questo libro non parla di due giovani che si innamorano, ma investiga soprattutto sul viaggio emozionale e la crescita di Sophie, il suo riscoprirsi una giovane donna piena di passione e di sentimenti autentici. È il viaggio di formazione per eccellenza, con il viaggio fisico e il viaggio psicologico. Il tema del viaggio è uno di quelli che mi ha sempre affascinato perché le diverse circostanze e il nuovo ambiente fanno miracoli per il cambiamento di Sophie. Sophie deve partire, deve immergersi in una realtà che non le appartiene, spogliarsi dei vestiti firmati, degli accessori costosissimi, del make-up esagerato, dei ristoranti e locali lussuosi per vivere con semplicità e rispetto una realtà che non avrebbe mai immaginato. E Sophie riscopre il suo essere generosa e altruista, il suo non avere in mente solo i suoi soliti schemi per dimenticare e nascondere una mancanza profonda nella sua vita e si certo incontra Ian/Dingane. E il ragazzo ha un ruolo fondamentale, quello dello scatto, ma insomma è anche un ottimo esemplare di book boyfriend. Un ragazzo dal bell’aspetto, muscoloso, con il corpo scolpito dalla fatica fisica e non dalla palestra, con gli occhi che ti incantano e i capelli in cui vorresti passare la mano, Ian è molto più che un candy eye, uno da fissare. No Ian è uno di quei ragazzi che mette in gioco tutto, qualsiasi cosa pur di fare del bene. Dal passato tragico e misterioso, con un lato da bad boy che non si sarebbe mai immaginato, Ian non è un santo, anzi è uno di quei ragazzi che apprezzi ancora di più perché vero, speciale, unico, con quel suo sorriso speciale e la sua espressione corrucciata, il suo essere edito alla causa e il suo non arrendersi anche se potrebbe sembrare l’unica cosa da fare in determinate situazioni. Invece no Ian ci crede, e alla fine della festa ci crede anche Sophie.
In un connubio che unisce passione per la vita e amore, i due si trovano ma decidono di dedicare la propria vita a un progetto più grande di loro.
Le atmosfere africane sono spettacolari così come il contorno dei personaggi secondari che circonda Sophie, che comunque rimane la vera protagonista. L’inizio è un po’ lento, ma quando la storia entra nel vivo si resta senza parole. La caratterizzazione psicologica della ragazza è perfetta, così come i tempi che vengono dosati in maniera perfetta e si arriva alla fine con il magone, ma anche con un sorriso. Perché non si tratta di miracoli, ma di un risvegliarsi e prendere coscienza di sé e del mondo.
Il particolare da non dimenticare? Un ferro da stiro…
Un libro meraviglioso, da gustare con la consapevolezza di trovarsi davanti una storia con i fiocchi, che non ha niente di sdolcinato e finto, ma che in ogni riga trasuda un significato più profondo di quello che appare. Con una consapevolezza rara in libri del genere è una lettura da non lasciarsi scappare. Io intanto aspetto il 29 ottobre, il giorno di pubblicazione del secondo volume della serie “The Seven Deadly”, “Greed” dove il protagonista è Spencer uno degli amici più cari di Sophie…
Buona lettura guys!
Volete sapere qualcosa di Amelie Fisher?
È l’autrice di The Leaving Series, Callum & Harper and Thomas & January. Ha iniziato la sua carriera come scrittrice come un copywriter per una compagnia di marketing su internet dove uno dei suoi clienti le ha detto: “Ehi sei divertente. Dovresti scrivere libri.” Al quale ha risposto “Hei esca da qui! È il bagno delle donne.” Mentre si lavava le mani e l’imbarazzo dal volto, ha pensato che forse aveva ragione. Così ha preso le migliaia di ore di storie scritte mentre cresceva, le ha messe in tasca, e ha iniziato a scrivere e scrivere e scrivere.
Dove trovarla:
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E un piccolo pezzo tratto dal libro…
“Since this is your first time shooting, I’d recommend you hold the gun with both hands.” I positioned my hands the way I thought I’d seen guys on TV held it.
“Like this?” He laughed. “No, uh, like this,” he said, grabbing both my hands and positioning them properly.
“You should always grip high on the backstrap. This’ll allow you leverage when the gun fires and it’ll prevent it from recoiling into your body.” My hands started to shake a little and he steadied them with his. “Your other hand should rest on top of this hand, right under the trigger guard and cup the back of your trigger hand.
“You’ll need to stand with your feet and hips at shoulder width,” he explained, moving close behind me, flush with the back of my body, sending electric shocks careening through to my toes. I spread my feet apart and stood still, staring at my target. Dingane didn’t say a word but slowly used his feet to spread my own a little farther apart. My breath hitched in my throat.
“Comfortable?” he whispered in my ear.
I swallowed. No. “Um, yes.”Dingane stepped from behind me and the breath I’d been holding whooshed from my lips.