Diciamo che il primo anno ho retto bene, ho solo avuto 40 di febbre dopo 70 ore senza dormire, il secondo anno mi sono preparata meglio e ho riempito frigo e la dispensa senza farmi fregare dagli orari ridotti dei supermercati, mi sono divertita un sacco. Il terzo anno ero in Italia, il quarto ero incinta e molto sonnacchiosa, già in campagna e quindi tranquilla, il quinto ossia questo me ne vado domani con il mio bebé a Cabo de Gata, ossia l'ultimo paradiso di Spagna, in provincia di Almeria e circordato dall'unico deserto d'Europa dove giravano i film spaghetti-western, insomma vado qua
Esiste ancora una comunità hippy che vive sulla spiaggia di San Pedro uguale uguale agli anni 70,un magnifico parco naturale dove in marzo si può già fare il bagno e la mia amica ha una villetta proprio in un villaggio di pescatori a pochi chilometri. E ci rifugiamo là. Mi porto il cellulare e lo terrò acceso giusto per fare un favore a papà che rimane qua a lavorare. Anche se le spiagge più belle non credo che siano raggiungibili con un fagotto di 9 kg ancorato alla spalla, di accontenteremo del lungomare di Nijar e Cabo, del centro storico arabeggiante di Almeria, con il suo cuore decorato come una Kasbha marocchina, le strade strette, i caffé, i parchi.
Torneremo il 19, quando oramai Valencia dopo 5 giorni completamente ubriaca sarà silenziosa e pulita. Le orde di barbari saranno già in volo verso casa e noi potremmo tornare qua serene. O quasi. Si perché se in tutta la provincia las Fallas iniziano il 15 e finiscono il 19, nel mio paesello siccome sono molto originali, daranno fuoco alle statue di cartone il 25. Una settimana in più di festeggiamenti. Pazienza, tanto noi torniamo all'orto e il fuoco lo vedremo solo da lontano.
Quindi anche a voi Felices Fallas!