Valencia, quasi baratro: giovani l’ultima chance

Creato il 24 settembre 2013 da Mbrignolo

Joao Pereira in conferenza stampa
Immagine tratta dal sito ufficiale del Valencia

INCHIESTE (Valencia, Spagna). “Ultimissime calcio: Valencia in crisi nera!”. Questo avremmo trovato in prima pagina la scorsa settimana su tutti i giornali sportivi della penisola iberica. Il periodo che sta attraversando la società presieduta da Amadeo Salvo, d’altra parte, è effettivamente tra i più grigi della storia della comunità valenciana, caratterizzato da una crisi economica, di gioco e di risultati. Tanti fattori, insomma, che sommati porterebbero a un unico fine: la fine, appunto.

I primi segni della decadenza economica valenciana, in un Spagna che è tra le più colpite dall’ondata di crisi globale, risalgono al 2009, data in cui viene disposto lo stop ai lavori per il nuovo stadio. La costruzione del Nou Mestalla, splendida struttura che avrebbe dovuto contenere più di 70.000 spettatori, è infatti attualmente ferma. La data di inaugurazione, fissata inizialmente per il 2011, è stata posticipata alla stagione 2015-16, ciononostante difficilmente la nuova creatura sarà completata in tempo.
Lo stanziamento di un budget parecchio oneroso (si parla di 300mln di euro), ha ovviamente gravato sulle economie del club, che ha dovuto sacrificare pezzi grossi del proprio organico per coprire gli ingenti debiti. Basti pensare che negli ultimi anni sono stati venduti giocatori della caratura di Mata, Silva, Villa e Soldado (per un ricavo di circa 130 mln), senza però permettere a questi illustri addii di apportare un vero miglioramento nelle casse del club.
Parte dei problemi sembrano trovar pace nell’aprile del 2011, quando il presidente Salvo stipula un accordo finanziario con Bankia, istituto di credito iberico già coinvolto in inchieste legate ai debiti del Real Madrid: come prevedibile, a novembre dello stesso anno, Bankia rompe il rapporto con la società, lasciando il Valencia in una posizione sgradita. In pratica, con uno stadio ancora da vendere e un altro ancora da ultimare. Nonostante le rassicurazioni del ds Llorente, il club rischia a tutt’oggi di perdere una notevole quantità di denaro.

E’ anche per questo motivo che oggi il Valencia, da molti anni presente nella lotta per il quarto posto, si ritrova in Europa League e in una preoccupante situazione di classifica nella Liga Spagnola. Dopo 5 giornate di campionato e un turno di Europa League, i valenciani hanno racimolato il magro bottino di due vittorie e quattro sconfitte. La gioia per la partenza lanciata di Djukic sulla panchina dei Los Ches, vincenti contro il Malaga alla prima in Liga, si è presto tramutata in ansia e preoccupazione. Una serie di quattro sconfitte di fila contro Espanyol, Barcellona, Betis e Swansea ha messo in serio pericolo la posizione del ct serbo, che pure continua ad avere estimatori grazie al suo passato da giocatore proprio con la maglia del Valencia. Il pubblico si è schierato apertamente contro le prestazioni della squadra, ritenute irrispettose e non all’altezza della annate scorse: il rischio “Panolada“, l’ormai noto gesto di protesta da parte dei tifosi, è divenuto realtà in quel del Mestalla.

In uno scenario simile, tuttavia, ecco il raggio di sole che non t’aspetti in mezzo alla tempesta.

La prima e beneaugurante risposta ai problemi del Valencia arriva, infatti, dall’ultima giornata di campionato, precisamente dal match giocato contro il Siviglia: un secco 3-1 fra le mura (tornate improvvisamente) amiche e finalmente una prestazione convincente. Con animo meno furente e con delle speranze in più, il popolo valenciano ha così ricominciato a sostenere la squadra di Dkukic.
Squadra che si aggrappa principalmente ai suoi giovani, la vera carta che a Valencia possono giocarsi con svariate possibilità che questa risulti vincente: fra tutti, Federico Cartabia, 21enne argentino da tempo nelle giovanili del club. Mai considerato nella passata stagione,  lanciato nella partita con lo Swansea (poi subito sacrificato a causa dell’espulsione di Rami), nei 90′ contro il Siviglia il talentuoso sudamericano ha dimostrato grande carattere, aggiudicandosi addirittura il premio di uomo partita.
In scia all’argentino, altri giovani promettenti proveranno a dire la loro per ristabilire la situazione di classifica: già titolare inamovibile il 25enne Ever Banega, autoritario centrale di centrocampo dotato di buona tecnica; con lui Sergio Canales, giovane stella da cui ci si attende la definitiva affermazione, e Andres Guardado, nazionale messicano autore di uno dei tre gol al Siviglia. A disposizione di Djukic anche Paco Alcacer, capitano della Spagna U20, i centrocampisti Pablo Piatti e Dani Parejo, oltre al terzino classe ’93, già lanciato da titolare, Bernat.

Le sorti del del Valencia sono, quindi, ora come non mai appese a un filo: speranza, giovani e un pizzico di buona sorte per combattere una crisi che non lascia scampo.

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :